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“Polveri, rumori, rischio frane e smottamenti: la bretella Terni est-San Carlo così non va”

Ricorso al Tar e appello alla Commissione europea, Europa Verde e Wwf chiamano in causa anche Palazzo Spada per bloccare i lavori: applicare il programma di tutela dell’ambiente

Un ricorso al Tar, un appello alla Commissione europea e all’amministrazione Bandecchi per bloccare il progetto della bretella Terni est-San Carlo Ast “che in realtà si immette non all’interno dell’Ast ma sulla pericolosa e stretta strada della Romita, per opere di spostamento del metanodotto Snam che rifornisce di gas metano tutta la zona del villaggio Ratini, strada di Capriano, San liberatore e Collestatte con tutte le strade limitrofe. Opere che già determineranno una variante, la demolizione di una larga fascia boschiva a protezione della collina e della zona già ampiamente interessata da inquinamento ambientale, con la palese necessità di nuove opere di protezione”.

A sollevare ancora una volta la questione sono Wwf ed Europa Verde che mettono nel mirino i lavori già iniziati, sottolineando che quella zona e “in particolare Prisciano, stretta tra la collina della Romita e il corso del torrente Tescino, è stata anche recentemente interessata da tracimazioni di acque ed interruzione della viabilità con gravi ripercussioni per i residenti. L’ultimo episodio – ricordano in una nota - una frana in strada della Romita, tra Prisciano e San Liberatore nella serata di lunedì 5 giugno, con intervento dei mezzi dei vigili del fuoco ed evidenti difficoltà per gli abitanti della zona che già lo scorso dicembre, per un’altra frana, avevano subito l’interruzione del transito veicolare. Smottamento dovuto alla fragilità della collina e delle zone interessate, per cui non vorremmo rivivere quanto accaduto lo scorso sabato in zona Toano e soprattutto un dissesto della intera collina come verificatosi nelle zone della Romagna appena pochi giorni or sono e tuttora attuale nelle Marche flagellate da smottamentti”.

“È quindi necessario ripensare al progetto della bretella – scrivono Wwf ed Europa Verde - che non è stato sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale, né ad indagine idrogeologica e che creerebbe, a poche decine di metri dalle abitazioni, una ulteriore concentrazione di polveri, rumori e presenza di metalli pesanti già oltre 120 volte superiori ai limiti previsti, con il rischio di ulteriore inquinamento delle falde acquifere sottostanti, rischi idrogeologici evidenti e pericoli per la già difficile situazione ambientale della zona, oltre che alla sicurezza della circolazione stradale di tutta la zona”.

Il gruppo Wwf e Europa Verde sollecitano quindi, insieme alla popolazione della zona che aveva depositato in Comune una una petizione pubblica nel maggio 2022, “l’applicazione del programma di tutela dell’ambiente dell’amministrazione Bandecchi con il quale si è voluto riservare una attenzione reale alla tutela della difficile situazione della città tutta e delle zone a ridosso della Acciaieria Arvedi Ast, con la sospensione e riconsiderazione delle opere indicate”.

“Da ultimo, ricordiamo che in questa zona, a pochi metri dall’abitato e sulla strada della Romita, insiste anche la discarica di Villa Valle dove vengono depositati i fanghi di lavorazione delle acciaierie, che sta esaurendo gli spazi disponibili, qualificata come sito di interesse nazionale per la bonifica ambientale da parte del ministero della salute, bonifica più volte richiesta ed ancora inattuata”.

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