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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Canile di Monte Argento, la situazione: “Nessun favoritismo alla nostra associazione, lavoriamo con tutti"

La presidente Sebastiani fa il punto sulla struttura. E rilancia la palla al Comune: “I vari miglioramenti da realizzare interessano l'amministrazione comunale che deciderà il da farsi”

Un’ispezione, quella fatta dai carabinieri del Nas di Perugia e del Servizio Veterinario Usl Umbria 2, che ha aperto il vaso di pandora. A scendere in campo è un’agguerrita Stefania Sebastiani, presidente dell'Associazione L.A.I. di Terni e Canile Monte Argento di Terni, la onlus che gestisce – appunto – il rifugio-canile di Monte Argento.

Cercherò di fare chiarezza limitandomi alle sole informazioni corrette – scrive sul suo profilo Facebook la Sebastiani – credo sia doveroso per salvaguardare in primis gli animali, per la nostra Associazione che si è sempre dimostrata seria e costante nelle varie attività svolte e per le tantissime persone che ci seguono e credono in noi”.

Ma quali sono le reali condizioni della struttura? “Le osservazioni fatte sulla struttura, con i vari miglioramenti da realizzare, interessano l'amministrazione comunale di Terni che deciderà il da farsi. Intanto l'Associazione ha provveduto all'acquisto di 30 cucce prefabbricate in materiale coibentato per sostituire quelle giudicate non idonee, in quanto desideriamo che i nostri animali siano ben protetti dal freddo che è arrivato”.

E sulle critiche riguardanti il ricovero temporaneo per gatti, definito “Gattile fantasma”, replica: “Non è così, esiste da moltissimi anni sotto gli occhi di tutti, è presente nella planimetria del rifugio e menzionato nell’autorizzazione sanitaria permanente rilasciata nel 2011 dal sindaco di Terni su parere favorevole della USL (autorizzazione n° 173137 )”.

Qui ci sono “tre box per gatti – aggiunge – certamente non lo abbiamo mai definito un gattile sanitario, ma è un semplice piccolo ricovero temporaneo. Molti dei gatti ospitati sono stati inviati dal servizio USL in quanto non completamente autosufficienti, altri sono animali sequestrati”.

Critiche anche sulle quote di mantenimento per i gatti. E la Sebastini risponde: “Noi non abbiamo mai preteso quote pro capite, abbiamo un semplice rimborso spese forfettario su presentazione di fatture e documentazioni contabili, quindi riceviamo il rimborso di quanto effettivamente speso, nei limiti della cifra annua stabilita dal Comune di Terni. Nessun aumento di spesa per l'Ente”.

Il calcolo delle quote per i singoli animali era stato fatto, in passato, “a titolo indicativo e doveva servire per stabilire la quota di mantenimento da addebitare ai proprietari di animali sequestrati – prosegue ancora la presidente –  infatti in caso di sequestro ed inserimento nel canile rifugio, i proprietari sono obbligati a pagare il sostentamento direttamente al Comune. In altre occasioni il Comune di Terni ha fatto riferimento a tali quote puramente indicative, molto basse, per sottolineare la convenienza ed il risparmio ottenuto nel canile Monte Argento rispetto a quanto speso in altri canili”.

E conclude, specificando: “L'associazione L.A.I. di Terni è regolarmente iscritta all'albo regionale delle associazioni per la protezione animali, con D.G.R. n. 2382 del 6 aprile 1995 in base all'articolo 12 della L.R. 19/94, Albo sempre valido e riportato anche nell'articolo 218 della L.R.11/2015. Nessun favoritismo alla nostra associazione. Abbiamo collaborato da sempre con le istituzioni passando attraverso amministrazioni di diverso orientamento politico. Noi lavoriamo per gli animali e collaboriamo con tutti, sempre, con impegno e serietà".

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