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Martedì, 16 Aprile 2024
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Cascata delle Marmore, si anima il dibattito: dal "Valutare il danno erariale" alle "Concessioni idroelettriche scadute"

Il duplice intervento del consigliere comunale del Partito Democratico Valdimiro Orsini e di Andrea Liberati consigliere regionale del Movimento cinque stelle

Il tema è caldissimo e sta catalizzando l'attenzione dell'opinione pubblica all'interno e fuori i confini della provincia di Terni. Numerosi gli interventi che si susseguono sulla Cascata delle Marmore. Prese di posizione, polemiche, dibattiti, conferenze. Il consigliere del Partito Democratico Vladimiro Orsini ha sottolineato la possibilità di "Valutare un danno erariale" - come di seguito "In queste ore, salvo ulteriori novità si sta delineando un quadro ancora più grave e drammatico in merito alla gestione della Cascata delle Marmore. Stanno emergendo situazioni che potrebbero configurarsi come danno per le casse del Comune di Terni. Mi riferisco alle notizie che sono state diffuse in merito a un accesso incontrollato ad alcuni servizi ed utenze, come quelle dell’area camper, così come a una situazione di caos determinata dal Comune di Terni che ha visto la soppressione di altri servizi così da causare un possibile calo delle presenze, nonché un danno di immagine al sistema Cascata che potrebbe richiedere mesi e mesi per essere superato. Sarebbe una beffa per tutta la comunità ternana che già deve fare i conti nell’immediato con quaranta posti di lavoro messi a rischio e comunque  con quaranta lavoratori rimasti senza stipendio già dall’inizio dell’anno.
In queste ore emergono altresì forti dubbi per il mancato rapporto tra il Comune di Terni e la Provincia, ente comproprietaria della Cascata che non sarebbe stata informata sulle procedure adottate dal Comune, né avrebbe dato autorizzazione a Palazzo Spada di agire anche per conto della Provincia stessa. Se questi aspetti venissero confermati ci troveremo di fronte al presupposto definitivo per l’annullamento di un bando di gara che ha già sollevato tanti dubbi, sia nella durata che nella forma.
Se ci dovesse essere conferma, al di là della responsabilità politica della giunta Latini di cui comunque chiederemo conto, si delineerebbero anche responsabilità tecniche degne di essere segnalata alla procura regionale della Corte dei Conti per gli eventuali danni causati alle casse del Comune”.

Andrea Liberati e la scadenza delle concessioni per lo sfruttamento del Polo idroelettrico :"Una vicenda grottesca"

"Quella del polo idroelettrico di Terni è una vicenda grottesca, che dovrebbe imporre a Regione Umbria e Comune una sensibilizzazione nei confronti del Governo, affinché si denuncino finalmente le anomalie esistenti, costruendo subito dopo le condizioni politiche per riprenderci finalmente le centrali, partecipando ai futuri bandi per gestire in house questa ricca rendita”. Sono parole del consigliere regionale Andrea Liberati il quale osserva che :“Non è vero che Erg ha la concessione del Polo idroelettrico di Terni fino al 2029: stando infatti al ‘Decreto Bersani’ tali concessioni sono già scadute il 31 dicembre 2010. Tale situazione infatti risale al 2008, quando si verificò a Terni un episodio che avrebbe segnato il decennio a venire relativamente al rapporto tra politica e concessionari idroelettrici. All'epoca, un dirigente della Provincia di Terni fornì infatti un parere secondo il quale la concessione del Polo idroelettrico di Terni non sarebbe scaduta il 31 dicembre 2010, ma nel 2029. Ma il ‘Decreto Bersani’ stabiliva la proroga al 2029 delle sole concessioni Enel. Per tutte le altre la scadenza era fissata al 2010: quando il Polo idroelettrico di Terni finì sul mercato era già targato Elettrogen (la c.d. Genco del Tesoro) e non era più Enel”. “La Provincia di Terni – sottolinea Liberati - allora pienamente competente per le concessioni, con quell'assurdo parere legale fece un favore grosso come una Cascata alle corporation dell'energia, all’epoca dominata da E.On, danneggiando gli interessi generali della città e perfino la Thyssen, a quel tempo interessata alla partita delle centrali locali.L’allora assessore regionale all'Industria, ternanissimo, si lamentò contro l'allora presidente della Provincia di Terni, promettendo 'istruttorie' che probabilmente nemmeno furono fatte”. 

“Non lamentiamoci poi se l'Umbria sud registra da decenni soltanto passi indietro: l'unico modo per uscirne sta anzitutto nel ricordare come la stessa ERG, oggi, goda i ricchi frutti di quell'illogico parere, che venne contrastato da altri qualificati pareri legali"

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