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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Censimento dei nomadi, la rabbia della Nazione Rom: propaganda razzista

“Richiesta illegale, li fecero Hitler e Mussolini”, scatta la mobilitazione a livello nazionale. Dossier Istat: quanti sono gli insediamenti Rsc nel Ternano, in Umbria e in Italia

“I censimenti etnici sono illegali, la Lega di Salvini è razzista”. È senza mezzi termini l’accusa che arriva dalla Nazione Rom dopo la presentazione da parte dei consiglieri regionali del Carroccio, Valerio Mancini ed Emanuele Fiorini, di una mozione con la quale si chiede alla Regione Umbria il censimento dei campi e della presenza dei cittadini di etnia Rom, Sinti Caminanti (RSC), motivando questa richiesta con la “estrema criticità causata della presenza di nomadi che si sono insediati stabilmente nelle aree urbane. Tali insediamenti, a causa della loro precarietà, hanno determinato una situazione di grave allarme sociale che va risolta quanto prima".

“Vogliamo ricordare che in Umbria, in Italia ed in Europa i censimenti etnici sono illegali e vietati dalla legge. Il 18 giugno 2018 – ricostruisce in un comunicato stampa la Nazione Rom - Matteo Salvini, da poco nominato ministro dell’Interno, in una intervista televisiva dichiarò la volontà di procedere ad un ‘censimento etnico’, correggendosi poi immediatamente, parlando di ‘monitoraggio’ condotto dal ministero dell’Interno. Adesso si presentano mozioni scritte in aule istituzionali. Gli ultimi censimenti etnici di Ebrei, Rom, Sinti e Caminanti furono eseguiti sotto il regime nazista e fascista instaurato in Germania, Italia ed Europa da Adolf Hitler e Benito Mussolini. Motivazioni dettate dall’emanazione delle leggi in difesa della razza e dalla ‘pericolosità sociale’ contestata a queste minoranze. Dopo i censimenti vennero i rastrellamenti, le deportazioni ed i campi di sterminio”.

La nota della Nazione rom va poi oltre la polemica rispetto alla richiesta della Lega. Perché proprio ieri, lunedì 18 febbraio, l’Associazione Nazione rom ha interessato “tramite il proprio legale rappresentante Marcello Zuinisi, le istituzioni locali e regionali, il ministero dell’Interno, Unar (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) e la Commissione europea, con un documento nel quale si chiede un incontro urgente al fine di pianificare percorsi di inclusione per le famiglie presenti sul territorio, nel rispetto della direttiva emanata dal capo gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi. La direttiva prevede percorsi di protezione sociale ed inclusione abitativa per tutti quei soggetti in condizione di fragilità interessati da provvedimenti di sgombero, da attivarsi tramite sinergie interistituzionali con prefetture, regioni, enti locali ed associazioni del privato sociale”.

Senza considerare che, sottolinea la nota, il 6 febbraio 2017, nella sede Istat, “venne presentato il rapporto sugli insediamenti dei RSC in Italia. Un’indagine condotta in tutti i Comuni italiani con più di 15.000 abitanti che documenta la presenza di insediamenti formali ed informali nei quali vivono RSC e le caratteristiche demografiche”.

Insediamenti_RSC_in_IItalia-2

Secondo quello studio, in Italia insistono 516 insediamenti Rsc. Di questi, 8 sono in Umbria: 6 nel Perugino e 2 a Terni .

“I consiglieri della Lega – scrive la Nazione rom - ignorano questo dossier e continuano una propaganda razzista, che definisce con il sostantivo ‘nomadi’ i cittadini di etnia Rom. In Europa ed in Italia, secondo la Commissione europea, soltanto l’1,8% dei dodici milioni di cittadini Rsc presenti in tutti e ciascuno gli Stati sono ‘nomadi’. Il 98,2% di questi cittadini sono ‘stanziali’ da centinaia di anni”.

“Considerato il razzismo contro Rom e Sinti propagandato dal partito Lega di Matteo Salvini, la violazione di Accordi Eu, Strategia, direttive nazionali, ANR e gli #INDIVISIBILI hanno convocato una manifestazione per domani, 20 febbraio 2019, alle 16, in piazza dell’Esquilino a Roma. Contestualmente – si chiude la nota – è stato richiesto un incontro al ministero dell’Interno con il prefetto Matteo Piantedosi e l’ufficio ordine e sicurezza pubblica diretto dal viceprefetto Vittorio Lapolla al fine di affrontare e risolvere positivamente la situazione di grave allarme sociale e povertà generate dal Governo e dal ministro dell’Interno”.

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