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Cimitero nel degrado, il piano del Comune di Terni per la riqualificazione

Centomila euro per l’ascensore al padiglione 42, in vendita circa 500 loculi. Melasecche: avevamo 4 milioni, ma sono serviti a pagare i debiti

Proteste e progetti, degrado e possibili soluzioni. La situazione del cimitero di Terni sembra quella di una barca che oscilla in mezzo al mare. Lo stato di incuria è purtroppo visibile a tutti. Però ecco arrivare la notizia da Palazzo Spada: si comincia a mettere finalmente da parte i fondi per sistemare al più presto la struttura, a cominciare dal famoso ascensore nella zona più moderna, padiglione 42, un impianto che doveva essere completato da oltre dieci anni, di fatto ancora oggi è solo “una scatola vuota”, senza neppure il meccanismo interno. Ad attendere l’ascensore è soprattutto chi ha i propri cari ospitati nei loculi a parete, nella zona più alta: lì è possibile accedere solo dalle scale, un grosso limite specie per disabili e chi, in genere, ha problemi di deambulazione.

Sono già previsti 100mila euro – conferma l’assessore ai Lavori pubblici, Enrico Melasecche – è previsto un progetto a cui adesso metteremo mano. Nel frattempo stiamo aspettando l’esito della nuova gara per la manutenzione del cimitero: all’impresa vincitrice saranno affidati determinati incarichi, dalla pulizia alla manutenzione fino al controllo e alla sostituzione, dove serve, delle luci votive: so che alcune sono spente del tutto. Purtroppo ad oggi – spiega – il Comune ha un unico elettricista per tutti gli impianti”.

Un solo elettricista che deve gestire la situazione di 16 cimiteri comunali, piscine e impianti sportivi vari, scuole, lo stesso palazzo Spada, le fontane. Sembra incredibile e assurdo. Intanto fioccano le proteste dei cittadini: la zona più moderna è una sorta di limbo, proprio le scale per accedere ai fornetti alti sono sporche e scivolose, tra escrementi di piccioni e altro genere di rifiuti. Spostandosi nella parte est rispetto all’ingresso principale, si arriva a una delle zone più antiche e quindi soggette a degrado. La preoccupazione, in questi mesi, aumenta soprattutto in presenza di raffiche di vento per il crollo di pezzi di cornicioni come avvenuto alcuni mesi fa, quando una lastra di marmo si è staccata da uno dei fornetti colpendo una donna e la sua auto. Poco tempo fa proprio il vento ha fatto crollare anche un cipresso, mentre ormai da tempo ha ceduto parte del muro di cinta a lato della chiesa di Santa Maria del Monumento.

“Quella zona è a rischio anche per la presenza di radici che sono penetrate nel muro antico – precisa Melasecche – purtroppo ereditiamo una situazione disastrosa, anni e anni di mancata manutenzione”. Le fontanelle per innaffiare i fiori spesso restano a secco. Sono fuori norma pure le scale con le ruote che servono per salire ai fornetti alti, alcune non hanno più tutti i gradini e dunque sono molto pericolose per l’incolumità delle persone. “In attesa dell’impresa vincitrice del bando – continua l’assessore – stiamo cercando di reperire fondi per coprire le emergenze, abbiamo fatto una apposita delibera per creare un capitolo a parte e inserirvi il ricavato della cessione delle tombe abbandonate, stiamo anche tentando di mettere in vendita circa 500 loculi di quelli provvisori. Senza soldi non si va da nessuna parte: purtroppo – afferma – avevamo circa 4 milioni accumulati negli anni dalla vendita dei loculi, soldi che servivano proprio per la manutenzione cimiteriale e che poi sono stati requisiti dall’Osl, l’organo straordinario di liquidazione, per coprire i debiti. Ora però voltiamo pagina”.

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