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Coronavirus, musicista ternano: “Quarantena e precauzioni. Vi spiego le linee guida che ho seguito in Cina"

Le indica Francesco che avevamo intervistato qualche settimana fa prima che il virus si diffondesse anche nella nostra nazione

Paura e paranoie sono certamente dati negativi così come vedere le cose ingrandite sotto la lente dell'emotività, ho comunque imparato dal mio mestiere di palcoscenico che la paura può essere sfruttata a nostro vantaggio in termini di preparazione e prevenzione”. Sono parole di Francesco che torna a dare il proprio prezioso contributo sulla delicatissima tematica del Coronavirus. Quando lo avevamo intervistato i focolai non si erano sviluppati in Italia e di conseguenza non c’erano notizie di contagi. Ora, come è ben noto, la situazione si è evoluta ed il musicista stabile presso l’orchestra sinfonica di Guiyang, evidenzia le precauzioni che ha adottato - nel periodo in cui si trovava nella Repubblica popolare cinese - nel momento in cui è iniziato ad espandersi il fenomeno.

“In questi giorni abbiamo imparato la grande lezione dalla Cina che, uniti, seguendo unanimemente una linea guida, rispettando gli altri per rispettate e tutelare sé stessi si può uscire dai guai.

Di seguito vi indico le linee guida che ho seguito in Cina per un mese e che sono tuttora in vigore nella Repubblica popolare cinese:

Nulla è importante quanto la quarantena, se possibile il governo dovrebbe cessare volontariamente tutte le attività su suolo nazionale, aziende, strutture, scuole etc (dico cessare volontariamente perché la conseguenza è chiusura forzata, meglio un mese volontario che un anno forzato).

Sarebbe bene stare chiusi in casa fino a cessato allarme (in Cina sono quasi tre mesi che dura in Italia in questa fase basterebbe molto meno) con un solo membro per nucleo familiare concesso ad uscire una volta al giorno per fare spesa.

Togliersi le scarpe prima di entrare in casa (terribile abitudine degli occidentali che non lo fanno mai) e disinfettare i vestiti con alcool a 75 gradi nebulizzato, disporli in una busta, lavarsi le mani e mettersi vestiti puliti per stare in casa (è possibile che una panchina infettata sulla quale ci siamo seduti abbia contagiato i nostri vestiti, visto che questo virus sopravvive sulle superfici per nove giorni) 

Se tutti indossassero le mascherine sarebbero utili in quanto bloccherebbero il virus in uscita, per l'entrata servirebbero anche gli occhiali protettivi.

Superfluo dire lavarsi sempre le mani ed evitare di toccarsi. Ultimo ma più importante – chiosa Franresco –la concentrazione. Semplice deconcentrarsi e magari grattarsi gli occhi, aggiustarsi gli occhiali, toccarsi l'eventuale mascherina etc.... La concentrazione è senz'altro l'importantissima arma per rimanere sani 

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