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Eccellenze ternane, Ilaria e Claudia si raccontano: “La musica era nel nostro destino”

Le due giovani cantanti e produttrici hanno inciso il loro primo album, il clip promo dedicato ai lettori della nostra redazione

La musica nel destino di entrambe. Una passione nata da piccole che è proseguita nel tempo. L’incontro avvenuto dieci anni fa, il quale ha anticipato una lunga collaborazione sfociata nella nascita delle ‘Black Sheeps’. La redazione di www.ternitoday.it ha incontrato Claudia Carletti e Ilaria Pileri dopo la pubblicazione del loro primo album ‘Non aspettarmi sveglio’ (date un’occhiata al clip promo in fondo ndr). Una chiacchierata che ci ha consentito di conoscerle ed apprezzarle per la spontaneità e la voglia di trasmettere i propri sentimenti, sensazioni, emozioni. Prima della ‘reunion’ un breve antipasto per capire come è nato questo grande amore per la melodia.

Ilaria: “Mio papà è stato musicista per passione. “Prima o poi salirò su un palco” pensavo quando ero più piccina. A 16 anni ho fatto parte del primo gruppetto i “Worms” mentre Zombie è stata la prima canzone che ho cantato”.

Claudia: “Sono nata il giorno di Santa Cecilia protettrice dei musicisti. Mi chiamo Claudia perché i miei genitori sono fans di Claudio Baglioni. La prima canzone intonata è stata Maledetta primavera, a 18 anni il primo gruppo i “Gipsy”

Claudia ed Ilaria si raccontano: le ‘Black Sheeps’ e non solo…

“Nel 2007 ci siamo incontrate e conosciute dato che avevamo un batterista ‘in comune’. Successivamente si è creato un feeling che ci ha portato a debuttare. Da “Sognando la California” dei Dik Dik, traccia inaugurale del nostro tragitto, abbiamo percorso una strada condivisa. “Suonano tutti, perché non cantiamo anche noi?” Ci siamo dette e così è stato. Il 13 giugno 2009 è la data della nostra esibizione al Talita, era un preserata disco”. Il rapporto tra la città e la musica: aspetti positivi e meno. “A livello di formazione e preparazione la qualità è molto elevata, anche in virtù delle scuole ad alta professionalità presenti. Ci sono tantissimi musicisti in gamba. Inoltre si creano sinergia e compartecipazione, i cosiddetti macrosistemi per genere musicale. Purtroppo i locali sono pochi ed inoltre tra costi da sostenere e limitazioni le difficoltà non mancano – le note stonate - Inoltre il messaggio è veicolato quasi esclusivamente sui social media, da un punto di vista di pubblicità”. Generazioni musicali a confronto con il passare degli anni: “C’è tanta musica in giro; internet ha cambiato gli scenari, sotto tutti i punti di vista. Ora la concorrenza è maggiore mentre la qualità ne risente. Ad esempio con una app è molto più easy creare una traccia o un arrangiamento. Chi è del mestiere però sa riconoscere le differenze. Ci siamo adeguate anche se puntiamo sul disco fisico. Il nostro album infatti è in vendita in alcuni negozi e nel sito anche per i ‘fuori piazza’. L’idea originale è la seguente: lo ordini e te lo portiamo in sede, magari gustando un caffè insieme, o naturalmente mediante la classica spedizione”

Carriera e apice

“La svolta è arrivata a seguito del concorso San Remo Doc. Un’affermazione che ci ha consentito di fare delle riflessioni. Ci siamo rese conto di poter dar vita a nostri pezzi e non limitarci a riprodurre cover. Inoltre tanti colleghi ci hanno dato fiducia e supporto. L’ispirazione? C’è qualcosa dentro da sprigionare e diffondere, una sorta di sentimento da divulgare. Su whatsapp ci accordiamo: una di noi scrive un ritornello e l’altra apporta delle correzioni. Non è qualcosa di deciso a tavolino. Solo in una circostanza abbiamo optato per la stanza chiusa. L’ambizione è quella di far conoscere e diffondere il progetto appena presentato lo scorso 2 di ottobre. Ci sono dieci pezzi al suo interno (il clip video in allegato per conoscere ulteriori dettagli) che parlano di quotidianità dell’essere umano. In particolar modo “Fenice” l’unica canzone scritta a tavolino dedicata alla donna che rinasce, prende coscienza come la famosa Araba. Non ci rivolgiamo ad un target particolare, raccontiamo spaccati di vita vissuta, scriviamo per immagini visive da poter traslare. Apparteniamo alla ‘vecchia scuola’ e ci siamo adattate al linguaggio mediatico odierno delle nuove generazioni social. I pezzi arrivano anche a loro, una conferma che funzionano”. E proprio in tal senso a Claudia ed Ilaria chiediamo di rivolgersi ai più giovani dispensando qualche consiglio: “Studiate, confrontatevi, siate curiosi, leggete. Non vi fate abbindolare dal successo 'facile' di youtube o dei social media. L’obiettivo è dare valore ed un senso a ciò che si compone, crea. Senza studio non ci sono contenuti. Dopo venti anni di gavetta siamo pronte (forse ndr) per presentare il nostro cd”. Dopo il grande successo ottenuto al Mishima lo scorso 10 ottobre, domani sera si esibiranno a Roma per presentare ‘Non aspettarmi sveglio’ al locale ‘Na Cosetta’.

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