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Fase 2, Terni riparte ma tra tanti timori. I ristoratori: "Aiutateci ad andare avanti"

L'urlo di disperazione di un intero settore, uno tra tanti altri danneggiati dal lockdown. Si attendono direttive e linee guida e manca poco al 18 maggio. Il Comune: "Noi siamo pronti per farvi ripartire" | L'INTERVISTA

"Manca tutto, mancano le linee guida, non sappiamo come riaprire e il 18 maggio è dietro l'angolo". Si alza da Terni l'urlo di disperazione misto a rabbia di tanti gestori di bar, ristoranti, locali e attività di settore alle prese con la fase di riapertura da lunedì prossimo. I ristoratori chiedono chiarezza e aiuti fiscali. Fatturato dimezzato, questa la prospettiva reale, con le regole che si devono attuare: distanziamento sociale, pochi tavoli, sanificazione, mascherine, giuanti, vettovaglie monouso e perfino menu telematici.

Come faremo con i tavoli? - dice Caterina Casadei titolare de Il Vinaio - devono dirci come dobbiamo fare, il tempo stringe!". Il Comune in queste ore sta mettendo mano a un piano di agevolazioni: "Attendiamo il decreto perché in particolare è importante cosa si decide per la Tosap per Comuni in dissesto come quello di Terni - spiega l'assessore al commercio, Stefano Fatale - in ogni caso noi siamo pronti con il piano di ripartenza: più ore di apertura, più spazio ai lcoali e dislocamento per chi non ha un'area attorno, più ore di musica, parcheggi liberi dalle 18.30, eventi estivi attorno alla mostra di Warhorl che riapre, questi sono solo alcuni degli interventi. Giovedì - conclude - avremo il confronto con le associazioni di categoria".

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