“C’è una bomba sotto al Verdi...”, ma è un falso allarme. “Il vero problema sono i cunicoli”

La raccontiamo per com’è andata. E soprattutto per chiarire che i lavori di restauro, riqualificazione o ricostruzione (ognuno la veda come meglio crede) del Teatro Verdi a Terni vanno – e andranno - avanti fra un singhiozzo e l’altro.

Il primo allarme suona all’inizio del pomeriggio.

Assessore Giovanni Maggi, ci segnalano il ritrovamento di un ordigno bellico in vico sant’Agape?

“Non sono stato informato di nulla, mi informo subito”.

Passano pochi minuti e il delegato ai lavori pubblici dell’amministrazione comunale di Terni aggiorna la situazione.

“È un falso allarme. Abbiamo verificato con le ditte che sono al lavoro in quell’area, nessun allarme bomba”.

Poteva essere un’opportunità, viste le contestazioni ai lavori…

“Per carità. Una bomba in quella zona sarebbe stato un problema, si immagini per le procedure di evacuazione, in pieno centro città. Certo, quello è un cantiere nato male, che spacca la città in due. E poi…”.

E poi?

“E poi il problema, semmai, è un altro. Il problema sono i cunicoli…”.

Certo, a pochi metri c’è il rifugio antiaereo di Palazzo Carrara.

“Abbiamo verificato che non sono di proprietà comunale, ma del demanio. Per cui, stiamo lavorando per fare una mappatura completa, così da presentare un’unica richiesta di intervento. Altrimenti, per ogni scavo e per ogni tunnel che dovesse emergere, dovremmo presentare una pratica. Sarebbe un problema...”-

Già, perché poi i lavori vanno conclusi entro il 2026, così come previsto per l’utilizzo dei fondi del Pnrr.

“Esatto. Anche se poi vorrò vedere quali e quanti cantieri, magari invia di ultimazione, saranno bloccati perché non rispetteranno quei termini. Intanto, noi andiamo avanti. Un passo alla volta”.