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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Lugnano in Teverina

Sulle tracce di Leonardo in Umbria, negli archivi di Lugnano si cercano altre testimonianze

Il Comune promuove un gruppo di studio, nella Collegiata ci sarebbero documenti che provano il passaggio in altre zone della provincia

Un gruppo di studio per ricostruire il percorso di Leonardo da Vinci attraverso tutta la provincia di Terni. E' quello che intende promuovere l'amministrazione comunale di Lugnano in Teverina dove si troverebbero le testimonianze del passaggio del genio toscano. I documenti conservati nell'archivio della chiesa della Collegiata, infatti, potrebbero confermare una delle scoperte - oltre a quella nota legata al dipinto fatto alla cascata delle Marmore - dello storico milanese Luca Tomìo. Secondo i suoi studi una carta del Codice Atlantico attesterebbe la presenza di Leonardo nella media valle del Tevere anche nel 1503, al seguito di Cesare Borgia. Ulteriore documentazione sarebbe costituita da una lettera conservata a Todi e dai possibili documenti presenti appunto a Lugnano.

"Sono documentazioni per le quali – annuncia il sindaco Gianluca Filiberti - il Comune di Lugnano in Teverina, insieme ad altri Comuni limitrofi interessati, vuole promuovere un gruppo di studio che possa ricostruire il possibile percorso leonardesco che da Lugnano in Teverina conduca da una parte ad Alviano, Guardea, Montecchio, Civitella del Lago e Todi e dall'altra verso Amelia, Narni, le Marmore e la Valnerina".

Intanto proprio a Lugnano, che ha insignito Tomìo del Rosone d’argento per la cultura e il turismo, sarà presentato domenica prossima in piazza Santa Maria il libro-intervista scritto con Marco Torricelli “Leonardo da vinci: le radici umbre del genio” con la prefazione di Federico Bona Galvagno. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma Lugnano wine gallery e segue quella dello scorso anno quando l’amministrazione comunale ospitò un convegno sul quadro della Cascata delle Marmore e sulle altre scoperte sul territorio ternano della presenza di Leonardo.

“Abbiamo ritenuto doveroso – commenta ancora Filiberti - presentare all'interno di un contenitore culturale quest’opera che può fare da traino al turismo per l'intero territorio ternano. Per questo siamo convinti che il progetto vada sostenuto con iniziative che mettano in luce queste importanti ricerche”.

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