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Terni, presidio sotto la Prefettura: “Migliaia di nuclei familiari in condizioni critiche sono in attesa del bando per le case popolari”

Il presidio organizzato da Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini con l’obiettivo di sensibilizzare sui ritardi cumulati

Una manifestazione annunciata nei giorni scorsi si è svolta stamattina, venerdì 16 giugno, presso la Prefettura di Terni. Ad organizzare il presidio Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui ritardi cumulati, in riferimento al bando per le case popolari in Umbria. Una delegazione sindacale è stata ricevuta, ed è stato possibile esporre le ragioni della mobilitazione.

Come viene spiegato dalle sigle: “Da oltre quattro anni il bando per le case popolari non viene pubblicato nella nostra regione e tale ritardo comporta gravissime conseguenze per i nuclei famigliari che versano in condizioni economiche critiche e che attendono l’apertura del bando per vedersi riconosciuto il diritto alla casa. Parliamo di migliaia di nuclei famigliari in Umbria che non hanno le condizioni economiche per sostenere i costi dei contratti di locazione nel mercato privato. Segnaliamo che – proseguono - rispetto alla situazione reale, il numero di alloggi a disposizione nel prossimo bando non sarà sufficiente, tanto che la maggioranza dei nuclei famigliari in condizioni critiche non riuscirà a vedersi assegnato l’alloggio. Per tale motivo ribadiamo che non è più rinviabile una campagna regionale di recupero e adeguamento delle centinaia di alloggi Ater non assegnabili per problemi di compatibilità con le vigenti normative”.

Alcune specifiche: “Sosteniamo che la casa è un diritto, non un paradosso. Nella realtà dei fatti, spesso capita che il diritto alla casa diventi un paradosso se è vero, come è vero, che si contano decine e decine di nuclei famigliari numerosi che, pur avendo partecipato all’ultimo bando e pur essendo ai primissimi posti della graduatoria, da anni non si vedono assegnato l’alloggio poiché non sarebbero disponibili alloggi per nuclei famigliari composti da 5-6 persone. Nel frattempo, contiamo decine di nuclei famigliari (già assegnatari) ormai composti da 1-2 persone che da anni chiedono di spostarsi in alloggi più piccoli, liberando così gli alloggi utili per i nuclei famigliari più numerosi. Eppure, nonostante i nostri ripetuti solleciti, nulla si muove su tale fronte”.

Ed ancora: “La protesta non riguarda soltanto i nuclei famigliari in attesa del bando ma anche tutti quei nuclei famigliari che risultano già assegnatari di alloggi popolari e che richiedono da molto tempo il cambio dell’alloggio per sopraggiunte gravi patologie dei componenti che, spesso, si trovano costretti in alloggi del tutto inadatti ad ospitare portatori di handicap. Parliamo di persone che vivono in alloggi con barriere architettoniche e/o privi di ascensore. Situazioni che – osservano le sigle - di fatto, comportano l’assurda condizione di assegnatari per i quali la casa diventa una prigione”.

Pertanto: “Chiediamo l’attivazione di tutte le procedure per l’emergenza abitativa che, nella nostra regione, trova applicazione in poche amministrazioni comunali e segna la differenza tra la possibilità di contare su un alloggio che tenga uniti i nuclei famigliari in gravi condizioni economiche, in attesa del bando”.

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