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Mattatoio, c’è la proroga dell’appalto per evitare “pesanti disagi”

Delibera di Palazzo Spada, concessione fino al 31 dicembre 2019 altrimenti si rischia di avere meno controlli sanitari, di perdere posti di lavoro oltre all’incremento del costo della carne

Se il palazzetto dello sport viene considerata una “opera fondamentale per la città di Terni”, anche il mattatoio comunale ha il suo peso. Parlare del primo significa dunque inevitabilmente anche parlare del secondo. E al netto delle polemiche e dei tempi necessari per vedere realizzata l’infrastruttura nell’area del foro boario e trasferire il mattatoio in un’altra sede, Palazzo Spada ha ritenuto necessario intervenire sui termini della concessione del servizio per evitare “pesanti disagi”.

La concessione del servizio di macellazione nel mattatoio comunale di Terni risale al 17 agosto 1999 ed è stata affidata alla Butcher service, con scadenza al 31 marzo 2019.

Il bando di gara per la realizzazione del palasport al foro boario prevede quale condizione necessaria la “preventiva delocalizzazione delle infrastrutture correlate e annesse attualmente presenti nell’area interessata alla realizzazione della futura struttura a carattere sportivo ed in particolare del mercato settimanale del mercoledì mattina e, per la riqualificazione dell’intera area, lo spostamento delle strutture relative al mercato ortofrutticolo ed al mattatoio”.

Evidente però che tutto questo non avverrà entro la fine di questo mese di marzo, cioè entro la scadenza dell’appalto alla Butcher. “Il servizio di macellazione è per la comunità locale considerato strategico come anche emerso durante gli incontri con la Asl, con gli allevatori e con le associazioni di categoria”, scrive la giunta municipale nella delibera che affronta la questione mattatoio. La stessa Usl 2 ha comunicato con una nota la necessità di “avere nella provincia di Terni un mattatoio, ponendo l’accento sulla rilevanza della sorveglianza sanitaria che, effettuata in loco, ha garantito nel tempo un attento controllo sulle possibili malattie e sulla gestione delle emergenze quali ad esempio l'incendio di Vascigliano e il monitoraggio ambientale della conca ternana”.

Nella nota della Asl si fa poi riferimento al fatto che “l'ipotesi di una temporanea, o peggio definitiva, chiusura del mattatoio di Terni, oltre a non permettere un controllo sanitario diretto e di filiera sulle produzioni locali, determinerà inevitabilmente un mancato servizio agli allevatori e agli esercizi commerciali, con un annullamento delle produzioni locali ed evidenti danni alle imprese. Già ora alcune imprese stanno usufruendo di mattatoi limitrofi con costi e danni economici. Inevitabile quindi sarà l’aumento di costi di produzione, con una minor competitività del sistema ed un aumento delle importazioni”.

La giunta rileva altre “controindicazioni”, “gravi problematiche” e “pesanti disagi” come la perdita di posti di lavoro visto che “la struttura impiega circa 10 persone, costrette ad andare verso il licenziamento in caso di chiusura”, mentre le aziende agricole del territorio non potrebbero più “contare su un servizio fondamentale, quello della macellazione di bovini, suini e ovini, che costituisce una gran parte della nostra agricoltura”. Inoltre, privare gli imprenditori del territorio dei servizi di un mattatoio in loco che trasformi la carne a km zero, “andrebbe ad incidere in maniera importante sui passaggi della filiera, compreso il possibile aumento dei costi della carne al dettaglio che ricadrebbero su tutta la comunità ternana”.

Per questo la giunta municipale ha deciso di elaborare un atto aggiuntivo “nella forma della scrittura privata” con il quale si estende la concessione del servizio di macellazione fino alla fine del 2019.

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