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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ospedale di Terni: “Nessun teatro di rovinosi valzer di primari né emorragie fatali”

Il dg Dal Maso è positivo, parla di fisiologico turnover e di opportunità di crescita per giovani professionisti

Primari che vanno, primari che vengono. Perché “nel bene e nel male, i direttori di una struttura rappresentano il cuore del funzionamento dell’azienda”.

Sulla questione dei direttori di struttura complessa interviene il direttore generale Maurizio Dal Maso, che già dall’inizio del suo mandato aveva deliberato diverse procedure concorsuali per la copertura delle direzioni vacanti.

Di queste, 10 sono già espletate (nefrologia, pediatria, oculistica, laboratorio analisi, radiologia, medicina interna e uro-ginecologia - queste due d’intesa con l’Università degli Studi di Perugia - oncologia, maxillo-facciale ed endocrinologia) e 8 ancora da espletare (ortopedia, urologia, ostetricia e ginecologia, pediatria, neurochirurgia, cardiologia, anestesia e farmacia ospedaliera).

“Come credo di aver dimostrato in questi primi due anni e mezzo di mandato –sottolinea Dal Maso – ritengo centrale e strategico il ruolo di quello che un tempo chiamavamo primario, da cui dipende necessariamente l’efficacia ma anche la produttività nella gestione organizzativa e professionale di una struttura complessa ospedaliera”.

E prosegue: “Il fatto che in questo periodo alcuni di questi noti professionisti lascino l’ospedale, tutti per raggiunti limiti di età e solo alcuni per scelte professionali personali, non apre scenari catastrofici. Si tratta di un fisiologico turnover, in atto in tutte le realtà nazionali e regionali, che va accolto con positività nella misura in cui apre la strada a giovani o comunque nuovi professionisti che possono dare (e quelli finora nominati lo stanno già dimostrando) importanti contributi ad una struttura ospedaliera ad altissima specialità come quella di Terni, che vuole diventare stabilmente un ospedale di insegnamento di riferimento nel panorama nazionale”. 

Nessun problema e nessuna paura, quindi, per Dal Maso: “Andiamo sicuri verso il prossimo anno di attività con i professionisti che abbiamo in attesa di ‘arruolarne’ di nuovi, ma sapendo che quelli presenti sono tutti validi e in grado di mantenere la qualità assistenziale di elevato livello che il nostro ospedale eroga nell’interesse dei cittadini di Terni e non solo loro”. 

La dimostrazione sono i dati di attività che l’Azienda ospedaliera ha raggiunto in questi anni ultimi due anni come numero, grado di complessità e valore dei ricoveri e degli interventi eseguiti, percentuale di attrazione extraregionale, che è superiore al 20% della casistica trattata, e volume finanziario complessivo delle attività, che ha registrato un aumento del 3,1% nel 2017 e che anche quest’anno è in linea con l’aumento atteso.

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