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Pampepato di Terni verso l’Igp: sarà in vendita tutto l’anno, possibili gemellaggi nazionali ed europei

In un anno raddoppiati i produttori, nel comitato entrano Comune di Terni, di Narni e il Casagrande. Il 3 dicembre giornata nazionale del dolce, ribattezzato Diamante delle Terre di San Valentino

Sul dolce natalizio ternano per eccellenza ci sono alcuni domande esistenziali che non tormenteranno più i cittadini: ma come si scrive, Pampepato con la m o Panpepato con la n? E a fronte delle tantissime tradizioni locali sulla preparazione e sugli ingredienti, qual è la sua ricetta definitiva?

Nel lungo percorso per ottenere la certificazione Igp (Indicazione geografica protetta), il pampepato ternano ha trovato le sue risposte: “Si può chiamare in entrambi i modi – dice Ivana Fernetti, presidente del gruppo produttori pampepato di Terni – auspichiamo che l’iter si concluda nel 2019 con il raggiungimento della certificazione europea, che sarà la prima in assoluto per un prodotto del territorio ternano”.

Per quanto riguarda gli ingredienti della ricetta Igp, sono: noci, nocciole, mandorle, pinoli (facoltativi), cioccolato fondente, arancia candita, cedro candito, uva passa, miele, caffè liquido, cacao amao in polvere, pepe, cannella, noce moscata, mosto cotto e farina.

Tre nuovi soggetti nel progetto

Intanto aumentano i soggetti coinvolti nel progetto Igp: “Oggi è una tappa importante di questo percorso – spiega Giuseppe Malvetani, vicepresidente della Camera di Commercio di Terni – perché entrano a far parte del nostro comitato tre soggetti molto importanti che sono il Comune di Terni, quello di Narni e l’Istituto Casagrande di Terni”.

I tre si sono incontrati questa mattina alla Camera di commercio di Terni per firmare la Convenzione che ne sancisce gli impegni: “Siamo orgogliosi di partecipare a un progetto del genere – commenta Stefano Fatale, assessore al commercio Comune di Terni – stiamo cercando di allacciare i rapporti con le ‘città dei pani speziati’. Abbiamo già avuto dei contatti con loro”.

Città come Siena dove si produce il panforte nero, Milano con il suo panettone o Genova con il suo pandolce: possibili gemellaggi “per incrementare la diffusione e la conoscenza” del dolce natalizio che sono già nell’aria. Ma si pensa anche ad altri mercati: “Volendo ci si potrebbe allargare anche in Europa – continua l’assessore narnese – perché questa tradizione è presente anche in Francia, Germania e Svezia. Vediamo”.

Diverso l’impegno dell’Alberghiero di Terni, che sarà specialmente di tipo formativo: “l’Istituto si impegna a promuovere la cultura del Pampepato di Terni tra le giovani generazioni – si legge nella Convenzione – in particolare a quanti faranno del cuoco/pasticcere la loro professione insegnando la ricetta a livello professionale”. Obiettivo questo che l’istituto porta avanti “da anni – aggiunge Matilde Cuccuini, dirigente scolastica del Casagrande –  perché nel percorso di studi degli studenti viene realizzata una ampia produzione annua di pampepati che vengono poi immessi sul mercato in collaborazione con associazioni di beneficenza del territorio”.

Di passi avanti ne sono stati fatti: “In un anno sono raddoppiati i produttori, ora sono 40 le aziende che fanno il dolce tutto l’anno e non solo nel periodo natalizio – prosegue Ivana Fernetti  – e ci sono una quindicina di ristoranti della provincia che hanno accettato il nostro invito e hanno inserito il pampepato nei propri menù”.

Il concorso per il miglior impiattamento

“È un’opportunità anche dal punto di vista economico per il nostro territorio – aggiunge Marco Mercuri, assessore al commercio del Comune di Narni – e per avere maggiore visibilità, abbiamo inserito la giornata nazionale del panpepato del 3 dicembre nel Calendario del cibo italiano dell’associazione di food blogger”.

Un’iniziativa moderna per un problema altrettanto attuale: ma come si serve e si impiatta il pampepato nei ristoranti? “Oltre al gusto è importante anche l’aspetto – prosegue Mercuri – per questo ci sarà un concorso per la migliore rappresentazione del dolce, su come viene presentato nel piatto”.

Aspettando la Giornata nazionale del panpepato, l’appuntamento è per domenica 2 dicembre a Narni alle 15 a piazza dei priori nell’ambito di Narnia Natalis con una mostra mercato e degustazioni. La premiazione per il miglior impiattamento del dolce avverrà invece il 9 dicembre, con l’assaggio dei prodotti tipici.

L’iter per l’IGP e il brand ternano

Prosegue intanto in parallelo l’iter burocratico per il riconoscimento Igp. A breve la Regione dell’Umbria formulerà il proprio parere al Ministero rispetto alla documentazione consegnata dal Gruppo dei produttori lo scorso mese di settembre. Il Ministero delle Politiche Agricole a quel punto avrà una serie di step da adempiere a cominciare dalla convocazione della cosiddetta “riunione di pubblico accertamento”.

I risvolti per il territorio e le sue aziende saranno notevoli. Con l’IGp il prodotto Pampepato sarà legato indissolubilmente al territorio di Terni e alle sue Terre di San Valentino e già i produttori hanno coniato un nuovo brand per il pampepato ribattezzato il Diamante delle Terre di San Valentino. Un brand che potrà veicolare con più forza turisti attirati dal dolce ternano.

Sono in partenza intanto i produttori del pampepato alla volta di Milano dove saranno presenti con un proprio stand dall’1 all’8 dicembre, grazie al contributo dell’Ente camerale, all’ “Artigiano in Fiera”, una tra le mostre di settore più importanti d’Europa.

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