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Berardo, Pietro, Ottone e gli altri: la parrocchia di Sant’Antonio a Terni ricorda i protomartiri francescani

Sono passati otto secoli dal martirio dei primi seguaci di san Francesco d’Assisi: domenica in parrocchia il vescovo, Giuseppe Piemontese, celebrerà una santa messa

Quest’anno ricorre l’ottavo centenario del martirio dei santi protomartiri francescani. Berardo, Pietro, Ottone, Accursio e Adiuto provenivano dal territorio ternano, erano originari di Narni, Stroncone, Sangemini, Calvi, Aguzzo e furono tra i primi giovani che si unirono a san Francesco d’Assisi. Chiesero e ottennero da quest’ultimo di andare a predicare il Vangelo in Marocco e, qui, vennero martirizzati nel 1220. Alla vista dei loro corpi, il canonico agostiniano Fernando da Lisbona decise di diventare lui stesso frate minore, prendendo il nome di Antonio, con cui oggi lo conosciamo e lo veneriamo quale santo non solo a Padova, ma in tutto il mondo.

A ottocento anni di distanza, la diocesi di Terni-Narni-Amelia e l’ordine francescano vogliono celebrare tale ricorrenza. E questa festa diventa anche occasione per riscoprire il patrimonio artistico, culturale, storico, paesaggistico e sociale dell’Umbria meridionale.

Il centenario inizierà il 19 gennaio con una messa solenne, presieduta dal vescovo, monsignor Giuseppe Piemontese, alle 17, nella chiesa di Sant’Antonio che è santuario dove, dal 2010, sono custodite le reliquie dei cinque protomartiri.

“La vita di questi martiri – dicono proprio i frati di Sant’Antonio - ci ricorda che, anche se non tutti siamo chiamati ad un martirio cruento, siamo creati per vivere nella gratitudine e nel donarsi all’altro”.

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