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Martedì, 16 Aprile 2024
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Pendolari, caro biglietti: pagano il doppio di quello che dovrebbero spendere

Interrogazione di Verini (Pd) al ministro Toninelli: ricalcolare le tariffe ferroviarie in base alle distanze effettivamente percorse, in particolare sulla tratta Terni-Roma Termini

Ritardi, scomodità, imprevisti. E conti che non tornano. La vita del pendolare è un vero e proprio slalom. Per tutti, ma in particolare per le migliaia di viaggiatori che ogni giorno percorrono la tratta Terni-Roma Termini. Costretti a pagare più di quello che dovrebbero.

È tornato ad occuparsene il deputato umbro del Partito democratico, Walter Verini, che oggi ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, al fine di “ridefinire un criterio di calcolo delle tariffe ferroviarie chilometriche affinché tengano conto delle effettive distanze percorse tra le varie stazioni ferroviarie ed, in particolare, per quella percorsa dal treno Intercity Terni-Roma Termini”.

“In particolare - ricorda Verini - per troppo tempo i viaggiatori e i pendolari della tratta Terni-Roma hanno dovuto farsi carico di abbonamenti tarati sulla fascia di prezzo relativa alle tratte superiori a 100 chilometri, quando la stessa (via Direttissima) è attualmente di 97 km. La tariffa applicata ancora oggi da Trenitalia sulla Carta Tuttotreno (CTT) - spiega Verini - considerando ancora la linea storica superiore ai 100km, determina un aggravio di costi del tutto ingiustificato. Gli utenti della stazione di Terni in direzione Roma, infatti, a fronte di una carenza di treni regionali in fasce orarie strategiche e di interesse della collettività, sono costretti ad usufruire dei treni Intercity e Frecciabianca che coprono suddette fasce orarie, pagando ulteriori 400 euro annui, oltre al costo dell’abbonamento regionale, per la Carta Tuttotreno (CTT) che permette di salirvi a bordo”.

Costo che però, una volta aggiornato ai chilometri effettivi, secondo Verini “si ridurrebbe della metà (200 euro) per le tratte sotto la soglia”.

Già durante la scorsa Legislatura, ad un’interrogazione presentata dagli onorevoli Tullo e Sereni in merito alla determinazione del prezzo dei biglietti di Trenitalia per il trasporto regionale basato sulla effettiva distanza chilometrica percorsa, l’allora sottosegretario del Mit aveva ribadito l’aggiornamento delle tariffe chilometriche per i treni Intercity, di competenza del ministero e non regionale, con il contratto di servizio media-lunga percorrenza 2017- 2026, e il Governo di allora si impegnò in questo senso verso Trenitalia.

“Poi la legislatura finì e oggi il nuovo Governo dovrebbe muoversi in questa direzione. Per questo - conclude Verini - ho chiesto al ministro se non ritenga opportuno procedere ad una revisione del decreto ministeriale n. 6925/1974 ancora in vigore, nonostante le mutate condizioni sia nella gestione della rete che nella gestione del servizio di trasporto ferroviario”.

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