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Lunedì, 29 Aprile 2024
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“Vi porto i saluti del sindaco Stefano Bandecchi”

Una frase e molteplici risvolti. Le assenze di Bandecchi sono sempre più ‘rumorose’

“Vi porto i saluti del sindaco Stefano Bandecchi”. Una frase ascoltata tante, tantissime volte in questi primi mesi di amministrazione a guida dell’imprenditore livornese. Un continuo ripetersi per motivare l’assenza perdurante del primo cittadino eletto dai cittadini di Terni, in vari e reiterati contesti. Sgombriamo subito il campo. Ci riferiamo a tutti quegli appuntamenti in cui viene avvicendato da altre figure istituzionali di palazzo Spada.

Una frase, molteplici risvolti. Riavvolgiamo il nastro, compiendo alcuni passi all’indietro fino ad arrivare alle consultazioni della scorsa primavera. Al termine del primo turno delle elezioni amministrative di metà maggio Stefano Bandecchi aveva ottenuto il 28,14% dei consensi, terminando alle spalle di Orlando Masselli. Era emerso un significativo dato: i cittadini avevano indicato inequivocabilmente l’imprenditore, il presidente della Ternana insomma l’uomo Bandecchi. Un esempio tangibile. La lista ‘Con Bandecchi per Terni’ aveva ottenuto il 12,32% dei voti, quasi il doppio di ‘Alternativa popolare’ (appena il 6,90%) poi divenuta casa di tutti i consiglieri di maggioranza e assessori. Al secondo turno di ballottaggio Bandecchi conquistò ben 19748 voti sopravanzando il candidato Masselli, per poi diventare sindaco di Terni.

Perché questa digressione? Importante ricordare i dati poiché il mandato consegnato dai cittadini è stato indiscutibile. Gli elettori hanno riposto fiducia in Stefano Bandecchi, di fatto bocciando sonoramente gli esponenti della politica tradizionale. Tale fiducia è stata ripagata? Se analizziamo la presenza del sindaco in città qualche dubbio sovviene. Si può lavorare anche a distanza, come ci ha insegnato il Covid per un lungo periodo. Tuttavia la figura di primo cittadino implica delle peculiarità ben distinte.

Al momento Bandecchi è impegnato nella campagna elettore per le europee. Notoriamente detiene impegni lavorativi che lo portano a stare lontano dal capoluogo. Tutto ciò – occorre sottolinearlo – è lecito, quanto comprensibile. E’ altrettanto noto che chi è andato alle urne ha riposto le sue speranze sul candidato Bandecchi, più che sui candidati consiglieri. La riprova? Basta guardare il computo delle singole preferenze.

Tra i diversi compiti ascritti al sindaco c’è quello di rappresentare la città, in modo reale e tangibile (instagram non è inseribile in questa fattispecie). Quando il primo cittadino non è presente qualcuno lo sostituisce temporaneamente indossando anche la fascia tricolore. Tra le prime frasi proferite, anzi probabilmente è quasi sempre la prima, viene affermato dai protagonisti: “Vi porto i saluti del sindaco”. Un refrain sempre più frequente.

Un aspetto che appare tutto fuorché secondario. Il primo cittadino infatti incarna la città - in tutte le sue essenze - non assenze. Inoltre gli assessori e/o i consiglieri delegati per sostituirlo non hanno lo stesso peso politico-amministrativo, rispetto a chi ha ricevuto il mandato dagli elettori. Infine saltare costantemente determinati tipi di impegni equivale ad un mancato rispetto delle istituzioni, che può portare ad incrinare i rapporti ed isolare il capoluogo di provincia. Probabilmente portare i saluti del sindaco, alla lunga, non basterà più.

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