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Pendolari, che odissea: la Terni-Sansepolcro è tra le dieci linee peggiori d’Italia

L’ultimo rapporto di Legambiente conferma tutte le criticità della Ferrovia Centrale Umbra. Però in dieci anni le tariffe sono aumentate di oltre il 33%

Il dossier “Pendolaria 2019” curato da Legambiente conferma ancora una volta quello che migliaia di pendolari umbri sperimentano ogni giorno sulla loro pelle: la linea Terni-Sansepolcro è tra le dieci ferrovie peggiori d’Italia.

“In Umbria, malgrado siano stati stanziati i fondi necessari al potenziamento della ex Ferrovia Centrale Umbra – spiega Legambiente - sono saltati tutti i cronoprogrammi per la realizzazione dell’opera che non vede il passaggio di treni da 2 anni e mezzo”.

Eppure, la ex Fcu viene definita come “una ferrovia di vitale importanza per i pendolari umbri, che attraversa da nord a sud l’intera regione per 150 chilometri di lunghezza. La linea collega Terni a Sansepolcro e vede i lavori per il potenziamento in ritardo cronico e non sono buone le notizie anche per l’unico tratto riaperto al traffico, quello tra Perugia Ponte San Giovanni e Città di Castello, di 53 km, e dove il tempo di percorrenza risulta ancora elevatissimo: 1 ora e 30 minuti”.

Se il nord della regione piange, sicuramente il sud non sorride. “La tratta tra Perugia Ponte San Giovanni e Terni rimane nelle incertezze, mentre quella tra Città di Castello e Sansepolcro è stata affidata alla regione Toscana, eppure, come detto, i fondi non sono mancati grazie a circa 650 milioni di euro stanziati tra il 2017 ed il 2018”.

Tutto questo, nonostante le tariffe negli ultimi dieci anni (2010-2019) siano aumentate del 33,5% a fronte di una riduzione di servizi del 2,5% e di materiale rotabile davvero “datato”: dei 70 treni circolati, il 65,6% ha più di 15 anni e l’età media dei vagoni è di 18,9 anni.

Non mancano ovviamente le proteste dei comitati pendolari, tra cui il neonato Comitato Pendolari dell’Alto Tevere – rileva Legambiente - che rappresenta principalmente i pendolari che si recano da Città di Castello ed Umbertide a Perugia. I pendolari chiedono, in particolare, una revisione dell’orario di BusItalia (gestore della linea), per poter andare maggiormente incontro alle esigenze dei viaggiatori. In particolare si lamenta la mancanza di coincidenze adeguate con i treni di Trenitalia presso la stazione di Perugia Ponte San Giovanni, così come alle volte mancherebbero perfino quelle con autobus sostitutivi verso Perugia centro e verso Terni”.

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