Sicurezza: furti e spaccio di droga, ecco i problemi ternani
Il prefetto De Biagi, situazione “soddisfacente”. Ma la posizione geografica rende Terni “appetibile per il commercio di stupefacenti”
Sicurezza pubblica a Terni, la situazione è “soddisfacente”. In linea generale è questo quello che è emerso stamattina dall’audizione del prefetto di Terni Paolo De Biagi, che è stato ascoltato insieme al prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia dalla commissione d'inchiesta dell’assemblea legislativa.
Anche se ci sono due settori che generano allarme: i furti nelle abitazioni e i reati legati allo spaccio di droga, che “generano maggiore apprensione nella popolazione – ha detto il prefetto – perché interessano i giovani e perché si teme che dietro allo spaccio ci potrebbero essere organizzazioni criminali radicate”. Un elemento che per ora a Terni non avrebbe trovato riscontri.
Nella provincia ternana i dati riferiti alla detenzione di sostanze stupefacenti e quelli dei reati di spaccio hanno registrato un incremento tra il 2015 e il 2016 (+35%), tra il 2016 e il 2017 (+29%) per poi decrescere nei primi 10 mesi del 2018 (-30%).
Il 13% delle persone segnalate per uso di droga sono minori, con un abbassamento dell’età dei consumatori. Lo spaccio si concentra nel capoluogo di provincia (80%circa) e nelle località di passaggio vicino ai caselli autostradali.
“La posizione geografica di Terni – ha aggiunto il prefetto – e i collegamenti con Roma, Perugia e Firenze la rende una piazza appetibile per il commercio di droga, per il rifornimento delle sostanze e il loro semplice passaggio”.
Sia Perugia che Terni si caratterizzano come mercati delle sostanze stupefacenti agevolati dalla presenza di vie di comunicazione stradali e ferroviarie. All’azione di polizia si associa quella di prevenzione, in applicazione del ‘Progetto scuole sicure’ e dei protocolli firmati dal ministero dell’interno.
Durante l’audizione è stato spiegato che alcuni reati, come lo spaccio, non vengono denunciati a differenza di furti e violenze. E quindi la variabilità dei dati rispetto a questo crimine dipende dall’incisività dell’azione di contrasto svolta dalle forze di polizia: paradossalmente il dato scende in assenza di controlli e repressione.