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Narni, Rocca Albornoz: “I visitatori colpiti da maestosità ed imponenza. Una struttura amata quanto instagrammabile”

Intervista a Valeria Boccio dello staff della società Archeoares: “I social media contribuiscono alla visibilità di un complesso che domina il Comune di Narni”

La stagione del turismo sboccia anche a Narni, grazie a molteplici luoghi del cuore da visitare. A dominare e ‘custodire’ il Comune è la Rocca Albornoz ovvero una delle settantadue fortezze distribuite nell’Italia centrale, costruite per riprendere il territorio papale a seguito dello scisma avignonese. Un complesso che può contare, esternamente, sulla parte medievale. Computa quattro torri, l’ex ponte levatoio ancora visibile, il fossato che circondava la struttura, un ampio spazio verde ed ulteriori particolarità le quali meritano di essere visitate, dopo averla raggiunta in cima alla collina.

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it è intervenuta Valeria Boccio, componente dello staff della società Archeoares che detiene la gestione della Rocca Albornoz: “Sono laureata in Economia del turismo ad Assisi. Dapprima ho lavorato in un’agenzia di viaggio. Successivamente, una volta terminata l’emergenza sanitaria, sono stata assunta come front office, ricoprendo ulteriori mansioni”. A tal proposito Valeria Boccio è responsabile del museo di Palazzo Eroli mentre le sue colleghe Eleonora Novelli e Paola Samaritani ricoprono, rispettivamente, il ruolo medesimo per il museo Multimedievale e Rocca Albornoz.

Alcune caratteristiche evidenziate: “Siamo in alta stagione, sotto il profilo turistico che perdurerà fino a settembre. È possibile visitare la fortezza dalle 10 alle 19 andando così a soddisfare le esigenze di un target variegato. Di solito – precisa Valeria Boccio – viene visitata come prima o ultima tappa del percorso turistico itinerante, soprattutto per una questione puramente logistica. Alcuni momenti dell’anno aiutano ed in questo senso il classico escursionista può ‘trasformarsi’ in turista poiché ricordo che la presenza va ragguagliata alla fermata, di almeno una notte. Pertanto, ad esempio, i ‘ponti’ consentono tutto ciò come è accaduto per lo scorso 2 giugno, generando anche indotto per le attività commerciali e ricettive”.

Una presenza costante: “La maggior parte sono visitatori provenienti dal Lazio, principalmente famiglie con bimbi piccoli o coppie di ragazzi giovani. A livello di flussi stranieri ospitiamo principalmente tedeschi, spagnoli, inglesi e francesi mentre da oltreoceano una buona percentuale di americani”. La gestione della Rocca: “Attraverso una bigliettazione classica che può annoverare anche il Narnia Pass, il quale comprende tutte le nostre strutture. L’obiettivo è accompagnare il singolo visitatore in un viaggio molto suggestivo, dando tutte le informazioni necessarie. Colpisce, in particolar modo, la maestosità, l’imponenza e naturalmente il belvedere dove il panorama è mozzafiato. La sensazione di sentirsi piccoli di fronte a cotanta grandezza”.

I social veicolo di diffusione ulteriore: “La Rocca è instagrammabile ed ognuno, sebbene indirettamente, può dare un proprio contributo nel far visualizzare la fortezza attraverso gli hashtag soprattutto su Instagram poichè è il social più idoneo per raggiungere tutte le latitudini”. Un paio di aneddoti curiosi raccontati: “Una persona ha donato alla sottoscritta un santino con una preghiera. Un’altra mi ha chiesto se avessi rifatto i soffitti in ferro della sala degli Onori”.

Un lavoro di squadra per la gestione dei siti turistici: “Il nostro è un gruppo affiatato, capace di relazionarsi con visitatori di diversa provenienza. Capita di raccogliere piccoli spaccati di vita e risolvere situazioni intricate avendo capacità di problem solving”. Di sicuro le potenzialità ci sono tutte per Narni. Come capita in altri luoghi meravigliosi del territorio però occorrerebbe migliorare la destination management, ovvero cercare di pubblicizzare al meglio Narni nella sua totalità.

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