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Stop al bilancio per un 'cavillo', in Comune voto rinviato

Atti non presentati nei tempi richiesti, confusione e preoccupazioni a palazzo Spada: così il consiglio comunale fa slittare il voto per il bilancio di previsione 2019-2021

Voto rinviato per un ‘cavillo’. Alla fine ieri il consiglio comunale si è trovato a dover decidere un’altra data per l’approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 per colpa di una questione tecnica, ovvero di un atto integrativo arrivato in ritardo, dunque non entro i venti giorni come avvenuto per tutti gli altri atti. Uno slittamento quindi per far rispettare i termini che, di fatto, costringe l’amministrazione al rinvio. Tra confusioni varie, non poche, alla fine, con 21 voti a favore e 11 contrari, sono stati approvati due atti relativi ai costi dei servizi a carico degli utenti. Entrambi hanno ricevuto il parere favorevole della terza commissione consiliare prima del passaggio in Consiglio. Il primo atto riguarda la determinazione per l’esercizio 2019 delle tariffe e delle contribuzioni, relative ai servizi a domanda individuale e della presa d'atto della percentuale di copertura dei costi dei servizi stessi per i quali vengono confermate le tariffe e le contribuzioni fissate dal commissario straordinario a marzo del 2018. Sono invece cambiate le tariffe da versare a carico dell’utente relative alle aree turistiche della cascata delle Marmore, con un decremento del 20% per la celebrazione dei matrimoni e per i riti di unione civile per i quali si passa dal pagamento di 1000 euro a 800. Il secondo atto riguarda le prestazioni soggette a contributo da parte dell’utente e non rientranti nei servizi pubblici essenziali per l’anno 2019 vengono riconfermate le tariffe stabilite dal commissario nel marzo 2018. Un atto corposo, come ogni bilancio del resto. In generale l’amministrazione, col bilancio triennale, prevede 3 milioni 661 mila euro di incassi a fronte di uscite per 2 milioni 300 mila. Spicca l’area turistica della Cascata con un rapporto di 3 milioni di entrare e 871 mila di spese. Il resto è tutto negativo, come ad esempio i campi sportivi: 155 mila euro di entrate contro 419 mila di ‘negativo’, medesimo discorso per la gestione delle sale culturali. Percentuale di copertura definitiva del 157,95%, grazie appunto al sito turistico delle Marmore.

Nel triennio c’è pareggio tra entrate e uscite per le varie previsioni di competenza. Per quel che concerne il primo caso gli ingressi di maggior portata (sopra i 240 milioni) arrivano dalle entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa più le anticipazioni di cassa per oltre 330 milioni, quindi 60 milioni extratributari (ad esempio la vendita di beni e servizi). In quanto alle spese previste, tanto per dirne una, ci sono quasi 100 milioni di euro per i servizi istituzionali. Nelle manovre era anche prevista l’approvazione del rendiconto 2018 che slitta sempre per il non rispetto dei termini, dunque con tanto di diffida del prefetto che concederà al Palazzo un ulteriore termine di 20 giorni con cui intimerà all’amministrazione di procedere con tale approvazione.

Undici gli emendamenti in lista: “Gli emendamenti  - spiega Filipponi del Pd - puntano a destinare quei presunti risparmi ugualmente ai servizi per le persone disabili. Non molliamo neanche sui costi della politica”.

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