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Tasse e multe, Terni è il “paradiso” dei furbetti: c’è un buco nero che vale milioni di euro

I conti di Palazzo Spada: l’evasione di Imu e Tasi vale oltre 43 milioni di euro, l’incasso non arriva a 16 milioni. Per le sanzioni al codice della strada mancano all’appello circa 4 milioni solo per il 2022

Fra multe e tasse, a Palazzo Spada c’è un buco nero che vale milioni di euro. È quello di multe e tasse non pagate, nel quale affonda una montagna che difficilmente si riesce a scalare. Fare i conti è difficile, ma tirando una riga sotto la voce degli “incassi”, si capisce che i conti che non tornano, potrebbero ricevere una bella boccata d’ossigeno se tutti i cittadini facessero la loro parte.

A delineare i confini del “dissesto” tributario è il report 2022 del controllo di gestione: di fatto, si tratta di una sorta di analisi – molto approfondita – del sistema amministrativo locale. Un dossier che, fra gli altri aspetti, analizza anche quello del rapporto tra dare e avere fra cittadini e amministrazione.

Sfogliando le oltre 250 pagine del report, il primo capitolo che si incontra è quello dedicato a Imu e Tasi. In particolare, rispetto al tema del recupero dell’evasione, il documento spiega che “nel 2022 sono stati avviati a notifica 4.430 avvisi di accertamento esecutivo Imu, di cui n. 4.190

notificati, e 4.838 avvisi di accertamento Tasi, di cui notificati 4.487, per un totale di 9.268

avvisi avviati a notifica, di cui 8.677 notificati”. Un primo dato abbastanza eloquente visto che dice che gli accertamenti hanno riguardato, in media, un ternano ogni dieci. “Secondo stime condotte dall’ufficio tributi, basate sui dati relativi ai passati esercizi e considerata l’attività di recupero eseguita – dice il dossier - l’evasione Imu – Tasi riferita all’annualità 2022 può presumibilmente ritenersi intorno al 12% – 12,50% del gettito teorico lordo (contro il 12,50% – 13,30% del precedente anno)”. Cifre che, fatta la somma, si traducono in una “evasione complessiva fra Imu e Tasi pari ad otre 40 milioni di euro con una media annuale che supera i 3 milioni di euro”.

“Delle somme in fase di recupero (43.468.117,43 euro, dato progressivo) risultano incassate complessivamente 15.876.708,20 euro (dato progressivo) pari ad un tasso di incasso del 36,52% (dato progressivo, contro il 25,13% registrato nel 2021). Rispetto alle somme a recupero, al 31 dicembre 2022 risulta iscritto a ruolo quasi il 43%, pari ad 18.671.817,56 euro. Delle somme iscritte a ruolo, risultano incassate complessivamente 2.329.053,96 euro (dato progressivo), pari ad un tasso di incasso del 12,47% (dato progressivo)”. In buona sostanza, gli incassi relativi alle somme iscritte a ruolo, non superano la quota di evasione stimata. Quindi, la toppa per Imu e Tasi è inutile rispetto al buco.

Sulle sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada, ossia le multe, la storia cambia poco. Dice il report che “nel 2022 le sanzioni applicate alle violazioni al codice della strada ammontano complessivamente a 6.627.169,34 euro, segnando un incremento del 14,12% rispetto all’anno 2021; oltre il 31% delle sanzioni elevate è riferito alle violazioni per eccesso di velocità rilevate con strumentazione elettronica, contro il 42% registrato nel 2021. Con riferimento agli importi incassati, il 2022 mostra incassi a competenza per l’importo complessivo di 2.495.102,88 euro, registrando una percentuale di incasso del 37,65%”.

Se il punto di osservazione si sposta al 31 dicembre 2023, si nota che “il tasso di incasso sale al 51,52%”, mostrando un “incremento, naturalmente in misura decrescente, passando dagli anni più indietro nel tempo ad oggi, mantenendosi comunque di poco superiore al 50%, potendosi pertanto affermare che le sanzioni al codice della strada presentano mediamente un tasso di incasso intorno al 54%”.

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