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Ospedale di Terni, il “grande malato”: anche i medici lanciano l’allarme

I sindacati alzano la voce: orientamento politico che spoglia Terni dell’alta specialità in favore di Perugia. Appello alla “mobilitazione” dei cittadini e delle forze politiche

C’era una volta l’ospedale di Terni. Quello dell’alta specialità che il Sole 24 Ore (nel 2013) piazzava all’ottavo posto per qualità dei servizi su 114 aziende ospedaliere in Italia. Fasti di un passato che rischiano di scomparire nel prossimo futuro.

Sul destino del “Santa Maria” di Terni si continua a discutere: quale il ruolo dell’azienda ospedaliera ternana nell’organizzazione sanitaria dell’Umbria e quale, soprattutto, il rapporto con Perugia? Sarà un rapporto alla pari o gli equilibri saranno spostati tutti verso il capoluogo di Regione?

Il documento intersindacale che raccoglie i vertici delle organizzazioni di dirigenti medici e sanitari (sottoscritto da Sandro Morelli, AAROI, Francesco Paparo, ANAAO, Francesco Fioriello, GCIL MEDICI, Antonella Pecci, CGIL FP, Fabio Suadoni, CIMO, Carlo Vernelli, CISL MEDICI, Massimo Principi, FASSID, Carlo Piccolini, UIL MEDICI) ha un’idea piuttosto chiara in proposito.

“Negli ultimi anni – è scritto nella nota intersindacale - si è assistito ad una progressiva riduzione dei posti letto nei reparti specialistici a fronte di un incremento dei posti letto per pazienti cronici, il che fa ben comprendere come il futuro dell’azienda ospedaliera di Terni sia verso una trasformazione della stessa in un ospedale di sola ed esclusiva comunità, se non addirittura in un vero e proprio ‘cronicario’ con scomparsa o grave ridimensionamento delle alte specialità che lo hanno caratterizzato fino ad oggi e che hanno dato lustro sia all’azienda sia alla città. Ci sembra – ribadiscono i medici - che l’attuale orientamento politico regionale vada, sempre di più, nella direzione di voler accorpare e quindi centralizzare, presso l’azienda ospedaliera di Perugia, la stragrande maggioranza delle attività di alta specializzazione a totale discapito dell’azienda ospedaliera di Terni, nonostante la qualità dell’assistenza erogata e gli ottimi ed indiscussi risultati conseguiti con risorse economiche ed umane di gran lunga inferiori a quelle utilizzate per l’azienda ospedaliera di Perugia”.

Risultati che trovano conferma nel fatto che “l’attività svolta dall’Azienda Ospedaliera di Terni, fino a qualche tempo fa è stata caratterizzata dal trattamento di un elevato numero di pazienti extraregionali (Viterbo, Rieti e Roma) che erano attratti dall’ottimo funzionamento della struttura e soprattutto dalle numerose prestazioni di alta specializzazione (neurochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia vascolare, chirurgia toracica, neuroradiologia, oncoematologia,) che a tutt’oggi, viste le indiscrezioni trapelate relativamente alla bozza del piano sanitario regionale, sembrano non aver più futuro nel nosocomio ternano”.

Ed i medici evidenziano i segnali che confermerebbero questa tesi. “Le preoccupazioni trovano conferme quotidiane in tutta una serie di situazioni per le quali a tutt’oggi non si prospetta alcuna valida e condivisibile soluzione. Ci riferiamo a problematiche organizzative, strutturali e di personale insorte ormai da tempo che non vedono alcuna prospettiva di risoluzione né alcuna volontà politica di programmazione efficace ed efficiente. Segnaliamo la grave carenza di personale infermieristico, medico e sanitario conseguente agli incrementati volumi di attività (circa 50.000 accessi al solo pronto soccorso e circa 15.000 ricoveri nel solo 2018), alla particolare complessità delle patologie trattate ed ai numerosi pensionamenti del personale sanitario che, nonostante la richiesta, fatta dalla direzione aziendale alla Regione, di incremento degli organici degli infermieri e dei medici per 2019 (solo 25 nuovi medici) prevediamo siano assolutamente insufficienti a garantire un’assistenza sanitaria adeguata all’utenza”.

Invitiamo pertanto tutte le forze politiche ternane e tutta la cittadinanza di Terni che usufruisce quotidianamente delle prestazioni dell’azienda ospedaliera – è l’appello dei medici - a mobilitarsi per difendere con forza l’ospedale ternano, la sua autonomia e le sue elevatissime professionalità per evitare che il territorio ternano venga depauperato di una delle sue eccellenze che, ribadiamo, sono state riconosciute, in un recente passato, anche a livello nazionale”.

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