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Emergenza casa, c’è la graduatoria per gli alloggi popolari: resta fuori una famiglia su quattro

Sono state 553 le domande presentate all’ultimo bando del Comune di Terni, 129 gli esclusi. E adesso bisogna trovare un tetto

Sono state 553 le famiglie che hanno partecipato all’ultimo bando di concorso promosso dal Comune di Terni per l’assegnazione di una casa popolare. Ad inizio gennaio, gli uffici di Palazzo Spada hanno redatto la graduatoria degli ammessi (e degli esclusi) in base alle domande presentate entro lo scorso 4 novembre.

In base all’istruttoria, entrano in graduatoria 424 nuclei famigliari, mentre le altre 129 domande non sono state ammesse per mancanza dei necessari requisiti o per carenze documentali. Entro i prossimi 15 giorni, o meglio entro il 18 gennaio 2020, potranno essere presentate istanze di rettifica rispetto al provvedimento di esclusine.

Di fatto, ad oggi, una famiglia su quattro resta fuori ma il problema vero resta trovare un tetto a tutte le famiglie ritenute “idonee”.

La lista d’attesa per avere le chiavi di una casa popolare è lunghissima, così come i tempi per smaltirla. Al bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblicato nel 2017 hanno partecipato complessivamente 500 nuclei famigliari, a fronte di una disponibilità di 96 alloggi. Di fatto, il numero delle famiglie senza casa resta drammaticamente costante nel corso degli anni.

E rispetto al numero complessivo degli alloggi da assegnare, 40 sono stati affidati a chi nella precedente graduatoria aveva un punteggio pari ad 11, gli altri 56 andranno a chi ha maturato 10 punti. Alla fine dei conti, tra assegnazione e lista d’attesa a fronte di alloggi disponibili, dal 2017 sono rimaste fuori circa 300 famiglie. Alle quali, nel corso dei mesi se ne sono aggiunte – più o meno – altrettante. Senza considerare il fatto che “l’assegnazione degli alloggi – scrive il Comune di Terni nel report consuntivo 2018 - è, in ogni caso, condizionata dalla grandezza del nucleo familiare, per cui non sempre risulta possibile trovare esatta corrispondenza tra le richieste degli utenti e gli alloggi a disposizione”. Quindi, non è scontato che la posizione “buona” in graduatoria corrisponda alla certezza di ottenere un tetto. Che potrebbe non essere disponibile o, nel caso in cui ci fosse, potrebbe essere troppo piccolo.

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