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Quartiere in rivolta, il comitato Santa Maria Maddalena: “Noi dimenticati e lasciati nel degrado”

Famiglie in attesa del certificato di agibilità, mancato adeguamento della rete fognaria, lavori per l’asfaltatura assenti: ecco i mali della Terni ovest

Terni, quartiere di Santa Maria Maddalena: “Se in città sono rimasti in pochi a credere nei miracoli, qui questa possibilità sembra essere scomparsa del tutto”. Portavoce della protesta è il comitato dei residenti della zona che, ormai stufi di quei vecchi problemi mai risolti a cui nessuno sembra dar più peso, ha deciso di scendere nuovamente in campo. Chiedendo anche di essere presto ascoltanti presso la prima commissione consiliare.

“Sono tuttora molte le famiglie nella zona ovest in attesa del rilascio del certificato di agibilità – contestano i cittadini – ciò a causa del mancato adeguamento della rete fognaria da parte delle ditte competenti: senza la realizzazione di tale intervento, il cui costo ammonterebbe a meno di 9.000,00 €, non ci potrà essere la presa in carico provvisoria della rete da parte dell'ente e dunque il rilascio dell'agognato certificato”.

Ma non basta: “Sempre su tale area – proseguono i residenti di Santa Maria Maddalena – si protrae l'assenza dei lavori di bitumazione per l'asfaltatura e la messa in sicurezza di via degli Arroni, mentre per i lavori sulla viabilità esterna al nucleo, contrariamente agli annunci dell'epoca, le ditte continuano ad essere giustificate dallo stop sulle procedure d'esproprio da parte dell'amministrazione comunale”.

Zero spazi per la socializzazione

“Ma ciò che più opprime – continua il comitato –  è la totale assenza di qualunque attività commerciale e dei minimi spazi di aggregazione e socializzazione, favorendo un degrado generale, in un quartiere dove trovano sede non solo centinaia di famiglie ma anche ben due case di riposo; quando invece ben altro ci si prospettava al momento dell'acquisto della nostra casa”.

Quindi, dopo i problemi, una possibile soluzione: “Ora che molti appartamenti sono stati venduti e che altri ancora vanno aggiungendosi, perché non favorire una riqualificazione dell'area incrementando così il potenziale di attrattività per varie attività? Sicuramente potrebbe essere d'aiuto la disponibilità di uno spazio di verde o di un campo sportivo, soprattutto in un quartiere dove i bambini non mancano: tutto questo non era sul nostro libro dei sogni, ma sul contratto d'acquisto che molti di noi stanno ancora pagando”.

La bretella incompiuta

Un caso su tutti: la bretella di via Urbinati. “Meriterebbe una puntata di Striscia la Notizia – commentano i residenti della zona – la procedura di risoluzione unilaterale per gravi inadempimenti avviata dal Comune contro la ditta A.P.Costruzioni genererà una serie di ricorsi e controricorsi con probabilità di vittoria totalmente incerte. Una giocata d'azzardo che, seppur legittima, ricadrà comunque ancora una volta sulle spalle dei cittadini”.

Dopo più di tre anni, il comitato di Santa Maria Maddalena si chiede: “Perché si è giunti solo ora ad usare il pugno duro, mentre fino all'ultimo si è lavorato per la ricerca di una risoluzione consensuale? Se il parere dell'avvocatura comunale era vincolante, perché non richiederlo prima ancora di scrivere all'Anac?”.

Domande per il momento senza risposta. Anche se di ipotesi ne vengono fatte: “Il Comune punta a completare l'opera a spese della ditta uscente – attaccano i cittadini – visto e considerato che intanto i soldi che erano avanzati della Cassa Deposito e Prestiti sono andati a rimpinguare le povere casse comunali”.

Intanto, la situazione peggiora. Questo perché “continuano a cedere terreno le case del complesso abitativo di V. Fongolia a ridosso dell'incompiuta, generando ansia tra residenti che a tutt'oggi non possono usufruire di una strada d'accesso asfaltata aumenta”.

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