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Ecco il piano anti smog, ora serve l'Isee per circolare

Abolita la zona zero, dal 1 novembre tre giorni di stop a settimana in tutta la città per le auto fino a euro 3, deroghe per le fasce più deboli ma c'è l'incognita privacy. Stufe a pellet spente dal lunedì al giovedì

Preparatevi a portare con voi nel cruscotto dell'auto il vostro Isee se volete ottenere la deroga alle limitazioni al traffico che il Comune di Terni si prepara ad emanare. E' questa una delle novità inserita nel piano anti inquinamento che il sindaco Leonardo Latini insieme all'assessore all'Ambiente, Benedetta Salvati, e a quello al Commercio, Stefano Fatale ha illustrato questa mattina alle associazioni di categoria. 

Si parte il 1 novembre - fino al 30 marzo - e la zona "zero" che era stata istituita dalla precedente amministrazione sarà eliminata ampliando la cosiddetta fascia di salvaguardia a tutta la città dove per tre giorni a settimana - la domenica, il lunedì e il martedì - non potranno circolare veicoli fino a euro 3. Ci sarà però una deroga per coloro che hanno un Isee inferiore ai 14mila euro e che dovranno dimostrare che hanno a disposizione quel solo mezzo per poter circolare, anche se inquinante. Una misura che ricalca quelle già applicate in molte zone del nord Italia che però ha fatto discutere e solleva delle questioni legate alla privacy perché sostanzialmente occorrerà mostrare al vigile urbano di turno la propria situazione economica.

Un'altra deroga, per la sola giornata di domenica, riguarderà invece i non residenti in modo tale da poter agevolare la presenza in città di turisti o di coloro che parteciperanno a iniziative e manifestazioni sportive, leggi le partite della Ternana. 

Dal lunedì al giovedì invece stop agli impianti di riscaldamento a biomassa, ovvero le stufe a pellet, con classificazione inferiore a due stelle nelle abitazioni che non utilizzano esclusivamente questi tipi di impianti. "Esemplificativa di quanto le stufe a pellet siano impattanti è la situazione della centralina di Borgo Rivo - dice l'assessore Salvati - dove da 5 anni a questa parte, ovvero da quando si è maggiormente diffuso l'utilizzo di questi impianti, i valori delle polveri sottili sono notevolmente aumentati e anche l'odore che spesso si avverte in quella zona è legato a questo".

E anche qui la domanda sorge spontanea, chi controllerà che non vengano accese le stufe? "Faremo dei controlli -  aggiunge l'assessore - ma innanzitutto mi appello al buon senso dei cittadini. Per ottenere i risultati ognuno di noi dovrà fare qualche piccolo sacrificio". Che sarà chiesto anche all'Ast con cui si sta lavorando a un protocollo di intesa con il quale si metteranno a punto una serie di iniziative per il miglioramento delle condizioni ambientali da concentrare in particolare nei cinque mesi di validità dell'ordinanza.

"I mesi di novembre e dicembre - prosegue la Salvati - ci serviranno per testare l'efficacia dei provvedimenti ed eventualmente modificarli in corsa. Abbiamo cercato di predisporre un piano che potesse tenere insieme la situazione ambientale e quella socioeconomica della città e quindi non penalizzasse alcune fasce di cittadini. Se avessimo dovuto replicare quello che si sta facendo in altre parti d'Italia avremmo dovuto imporre le limitazioni al traffico per tutta la settimana ma non possiamo penalizzare in maniera così pesante il tessuto economico cittadino. Questo le associazioni lo hanno compreso e mi auguro che i provvedimenti presi possano dare un risultato soddisfacente". 

Anche perché la situazione dell'inquinamento in città è come sempre critica e a oggi sono già 20 i giorni di sforamento dei livelli delle polvere sottili sui 35 consentiti dalla legge, lo scorso anno furono complessivamente 48. 

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