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Farmacie, "messaggi" di guerra. I sindacati: fate la pace

L'assessore Dominici posta su Fb una sentenza della Cassazione che potrebbe essere utilizzata per rimuovere Sciamanna dalla guida della società. Preoccupate le organizzazioni sindacali: azienda a rischio

Dichiarazioni di guerra e messaggi di pace. Lo scontro sul futuro delle farmacie comunali è diventato ormai quotidiano e oggi non è passato inosservato un post dell'assessore alle Partecipate, Fabrizio Dominici, che su Facebook ha rilanciato una sentenza della Cassazione che potrebbe essere utilizzata nel braccio di ferro con l'amministratore unico di Farmacia Terni, Fausto Sciamanna

Sciamanna con le ore contate?

"Il contratto del professionista è sempre risolvibile", recita il link che rimanda al sito dello studio del professionista riminese in cui si da conto di una sentenza degli ermellini che stabilisce come "il cliente può sempre recedere dal contratto con il professionista quando viene meno l’elemento fiduciario e ciò anche se l’accordo prevede un termine di durata". Nella fattispecie si tratta della vicenda di un consulente legale di un'agenzia pubblica di Trieste, cosa diversa dal rapporto di lavoro che lega Sciamanna con le farmacie di cui è appunto amministratore. Ma per estensione, con una forzatura che palazzo Spada potrebbe anche tentare, il "cliente" ossia il Comune potrebbe scaricare il "professionista" visto che è evidente ormai da tempo come il rapporto di fiducia sia ormai inesistente. 

Con questi messaggi "subliminali" le premesse affinché il prossimo 23 ottobre il Comune, unico proprietario delle farmacie, approvi il bilancio non sembrano assolutamente esserci a meno che, continuano a ripetere da palazzo Spada, Sciamanna non recepisca le indicazioni inviate. Che, come noto, Dominici dice di aver inviato via Pec e Sciamanna replica di non aver ricevuto. 

I sindacati: azienda a rischio

In questo contesto a vestire i panni degli ambasciatori di pace sono i sindacati che seppur "soddisfatti per la scelta politica che ha scongiurato la vendita dell’azienda" si dicono "preoccupati per il clima di tensione e di incertezza relativa all’approvazione del bilancio". Da parte nostra – dicono congiuntamente Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – abbiamo sempre sostenuto neutralità di fronte alle dispute di natura politica. Purtroppo però non possiamo evitare di porre in evidenza che il conflitto in atto e le eventuali strumentalizzazioni rischiano di compromettere la solidità dell’azienda che non può certamente proseguire in un clima di incertezza politica e finanziaria. Occorre costruire le condizioni per rilanciare le farmacie comunali sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Per questo chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di far prevalere il senso di responsabilità, affinché si giunga quanto prima alla soluzione più adeguata per il futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti".

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