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L'ospedale perde i pezzi, addio polemico per Pardini

Il primario della Cardiochirurgia del Santa Maria andrà in pensione dal prossimo febbraio ma si è già dimesso: "Non c'è un'idea sul futuro"

L'ospedale "Santa Maria" di Terni perde i pezzi. Dopo l'addio l'estate corsa dell'ex primario di Neurochirurgia,Sandro Carletti, lascia anche una delle altre "eccellenze" dell'azienda ospedialiera ternana, il primario di Cardiochirurgia, Alessandro Pardini. Già senatore dei Ds a Brescia, recentemente candidato alla segreteria comunale del Pd di Terni e più volte tirato in ballo per una sua candidatura a sindaco, Pardini andrà in pensione dal prossimo febbraio 2019 ma ha già presentato le sue dimissioni alla direzione del "Santa Maria". 

“Non condivido quasi nulla della gestione attuale della cardiologia e cardiochirurgia in Umbria - dice il primario al Corriere dell'Umbria - Non c’è coordinamento fra Perugia e Terni, ognuno va per conto suo. Non c’è idea di cosa sia il futuro. Io ho fatto alcune proposte, non ho ricevuto risposta e me ne vado”. "Lascio gente brava - aggiunge - assistenti capaci di lavorare. Verrà nominato un sostituto e poi bandito un concorso. Il problema è sapere cosa ha intenzione di investire la Regione su Terni. Il futuro della cardiochirurgia ha alti costi, alta tecnologica che una regione piccola come l'Umbria potrebbe non essere in grado di sostenere. Per continuare ad attirare pazienti da fuori regione bisogna essere competivivi. Perugia, Terni e Foligno dove si fa solo l'emodinamica devono integrarsi. Non possiamo tutti fare tutto. I reparti devono specializzarsi per poi spostarsi da una città all'altra. Devono essere gli staff a spostarsi non i pazienti". 

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