rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità

“Viviamo in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori della solidarietà umana”

Per il diciottesimo anno consecutivo, il vescovo di Terni ha aperto le porte della diocesi per il pranzo di Natale. Attorno alla tavola 120 ospiti, Piemontese: siamo una grande famiglia, senza distinzioni. C’era anche il sindaco Latini

Per il diciottesimo anno consecutivo, nel giorno di Natale, le porte della curia vescovile di Terni si sono spalancate per accogliere i circa 120 ospiti di diversa nazionalità e provenienza, ospiti nella casa del vescovo per il pranzo di Natale. Insieme a padre Giuseppe Piemontese, condividendo nella gioia la festa del Natale, si sono sedute ai tavoli, addobbati e ravvivati dalle decorazioni preparate dagli studenti dell’istituto comprensivo “Einuadi” di Narni e Amelia, intere famiglie alcune con bambini e persone sole, anziani, immigrati, senza fissa dimora, una nutrita rappresentanza della comunità ucraina, serviti da una trentina di volontari, alcuni giovani che per la prima volta si sono dedicati a questo servizio nel giorno di Natale, e che hanno partecipato alla festa come in una grande famiglia allargata.

vescovo-natale-terni-2018 (2)-2Ad accogliere all’ingresso dell’episcopio i partecipanti il vescovo Giuseppe Piemontese e il sindaco di Terni, Leonardo Latini che ha portato il suo saluto e augurato liete festività.

“Un bell’incontro di festa, amicizia e condivisione - ha detto il vescovo - per non far sentire nessuno solo ed escluso proprio nel giorno in cui Gesù nasce per donare il suo amore a tutti. Tra noi ci sono tanti anziani e famiglie straniere, siamo come una grande famiglia che mostra il volto bello dell’amore e della solidarietà tra tutti, senza distinzione alcuna. Celebriamo il Natale insieme familiarmente con una speranza e preghiera per tutti perché le preoccupazioni possano essere alleviate e superate con la solidarietà e vicinanza degli altri”.

Gli ospiti del pranzo di Natale in episcopio sono stati in gran parte persone assistite dalle associazioni caritative della diocesi, coloro che frequentano ogni giorno la mensa diocesana “San Valentino”, ma anche intere famiglie che hanno deciso di trascorre la festa insieme a tante altre persone. Come ormai tradizione, una trentina di volontari si sono impegnati per la buona riuscita della giornata, dall’accoglienza all’allestimento delle sale, dalla cucina e la preparazione del cibo al servizio ai tavoli, il tutto grazie anche alla collaborazione di gruppi e movimenti della diocesi, che si sono suddivisi i vari compiti, per dare far vivere ad ogni ospite la gioia di un Natale insieme.

Dalla diocesi, un ringraziamento a chi ha preparato il cibo: l’Allfoods, dal movimento neocatecumenale, l’Azienda servizi municipalizzati che ha fornito i dolci tradizionali natalizi, e la pasticceria Malù che ha donato un grande panettone da 10 chili, l’Acciai Speciali Terni che ha donato pacchi natalizi consegnati a tutti i partecipanti, e in particolare al Lions Club San Valentino che ha sostenuto economicamente l’iniziativa.

Al termine c’è stato il brindisi augurale con tutti i volontari che in modo impeccabile hanno fatto sì che la giornata riuscisse nel migliore dei modi, con la sorpresa finale dell’arrivo di due Babbo Natale che hanno distribuito dolci prodotti dagli studenti dell’istituto alberghiero Casagrande di Terni, i regali per i bambini e confezioni natalizie donate dall’Acciai speciali Terni nei giorni scorsi distribuite agli adulti.

vescovo-natale-terni-2018 (3)-2Nella celebrazione della notte di Natale nella Cattedrale di Terni, gremita di persone, il vescovo Giuseppe Piemontese ha invece ricordato la gioia e la speranza che viene dal Natale, la grandezza dell’amore di Dio che diventa uomo e “prende su di sé le qualità, i limiti, le sofferenze e le dinamiche di ogni uomo per farsi vicino, prossimo ad ogni uomo. Sceglie la via e la modalità della normalità, della semplicità e povertà per invitarci all’abbandono completo a Dio”. La nascita di Gesù è un evento che ha cambiato la storia, lo spartiacque tra il prima e il dopo di Cristo “l’umanità non è più quella di prima, vedendosi trasformata, nobilitata, santificata, divinizzata”.

E poi, nella notte di Natale, padre Piemontese ha voluto lanciare un monito ai cristiani a vivere pienamente il mistero del Natale e la sua spiritualità: “Anche quest’anno l’annuncio della nascita di Gesù, si rinnova in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori dello Spirito e della solidarietà umana. Abbiamo conservato l’involucro del Natale senza la sostanza, l’apparenza senza la realtà, prevale l’indifferenza o il ridurre la fede ad aspetti marginali o irrilevanti per la vita reale”.

Rinnovando infine l’invito a vivere il mistero del Natale come «amore incondizionato di Dio. Il messaggio del Natale è qui: Gesù è venuto per farci sentire la vicinanza di Dio, per immergerci tutti nella parentela di Dio. E l’annuncio del Natale viene rivolto soprattutto agli ultimi, ai poveri, ai disprezzati, a coloro che non hanno altri appoggi, ai sofferenti, agli immigrati, ai peccatori, a coloro che si sono allontanati da Dio, a coloro che si ritengono irrecuperabili, a quelli che sono privi di speranza. Non diluiamo la lieta notizia del Natale, dell’incarnazione del figlio di Dio: Dio ama incondizionatamente, perdutamente l’umanità intera, anzi ogni uomo. Lasciamoci guidare da tale amore sconvolgente e gustiamo la gioia di sentirci fratelli di Gesù Cristo”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Viviamo in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori della solidarietà umana”

TerniToday è in caricamento