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Terni ad alta velocità, il progetto Frecciarossa in bilico per venti minuti di ritardo

Questo il tempo necessario per far fermare il convoglio ad Orte: Trenitalia coi piedi di piombo, è bagarre. Collegamento Sulmona-Terni, “grande” incompiuto a passo di lumaca

Mentre a Perugia si sta per spegnere la prima candelina del collegamento ad alta velocità tra il capoluogo regionale e Milano, la città dell’acciaio continua a fare i salti mortali rincorrendo il Frecciarossa.

Questione di tempo

Nei giorni scorsi, istituzioni regionali – di Umbria e Lazio – e Trenitalia hanno cominciato a sfogliare le pagine del dossier alta velocità. L’ipotesi a cui si sta lavorando è quella di far fermare una coppia di Frecciarossa ad Orte. Seppure con molte perplessità, l’azienda sta cominciando a valutare il rapporto tra costi e benefici. Se la potenziale platea di utenti potrebbe in qualche modo parteggiare per il “sì” – mezzo milione di persone fra Lazio, soprattutto, ed Umbria - le questioni tecniche frenano la rincorsa. Fermarsi ad Orte significherebbe non solo aggiungere un ulteriore stop al convoglio che da Roma arriva a Milano e che attualmente ferma a Firenze, Bologna e Reggio Emilia ma, soprattutto, aggiungere 20-25 minuti al rullino di marcia e quindi portare il viaggio a tempi che superano le 3 ore o – in alcuni casi – raggiungono le 4 ore di percorrenza. Si può fare? Più che altro, a che prezzo? L’Umbria in avvio di trattativa ha anticipato di poter ragionare sull’operazione, ma a costo zero. Trenitalia, dal casto, ragiona in termini di business. Come si esce dall’angolo? Forse, ma il condizionale è più che d’obbligo, ipotizzando che soltanto un paio di corse al giorno si fermino ad Orte. E verificando le eventuali perdite anche e soprattutto in termini di ricavo.

“Chianella lavora per Orte”

“Vogliamo sapere se sia in atto l’ennesima svendita degli interessi di Terni: in base a quale mandato l’assessore regionale ai Trasporti Chianella sta boicottando platealmente la delibera regionale 182 dell’11 Luglio 2017? Vogliamo sapere perché l’assessore continui ostinatamente a ignorare le istituzioni ternane e la nostra comunità, senza dare spiegazioni sulle motivazioni che lo spingono a eludere una decisione già presa e sancita da una deliberazione unitaria di tutte le forze politiche, in cui è previsto che venga attivato un nuovo servizio Freccia con partenza da Terni verso Milano. L’assessore sta infatti lavorando per Orte, bypassando totalmente la Conca”.
L’affondo porta la firma del gruppo consigliare Movimento 5 Stelle Terni che vede come il fumo negli occhi il fatto che si stia lavorando per attivare “il servizio Freccia a Orte, comune fuori regione e che si trova a 32 chilometri di distanza dalla nostra città. Se per Terni va bene Orte e non ci sono risorse da investire per restituire centralità alla nostra città, perché per Perugia non andava bene Terontola o Arezzo? Ricordiamo che l’assessore regionale Chianella, peraltro ternano, è stato invitato da mesi a riferire nella prima commissione del Comune di Terni, invito sempre disatteso, ma continuano ad arrivare notizie riguardo sue interlocuzioni con Trenitalia, unitamente a deputati ed eurodeputati di Forza Italia, per concretizzare lo scenario Frecciarossa-Orte. Che ne pensano le altre forze politiche, tutte?”.

Sulmona-Terni, grande incompiuta

E, a proposito di “isolamento strutturale”, il dossier Pendolaria di Legambiente, che nelle prossime settimane verrà pubblicato nella sua forma integrale, in una anticipazione fa una mappa delle opere infrastrutturali per pendolari che, da “incompiute” dovrebbero diventare delle “priorità”.
Nell’elenco compare anche il collegamento Sulmona-L’Aquila-Rieti-Terni. “Su questo collegamento trasversale del centro Italia che interessa un bacino potenziale d’utenza di 290mila persone non esistono treni diretti. Il cambio é infatti obbligatorio a L’Aquila ed in totale il tempo di percorrenza supera le 3 ore per 164 km (54 kmh di velocità media). La linea – scrive Legambiente - è interamente a binario unico e non elettrificata. La Regione Abruzzo ha allo studio un progetto di valorizzazione della linea con 75 milioni di euro per la velocizzazione e l’elettrificazione della tratta compresa nei 75 km intercorrenti dalle stazioni di Sulmona e Sella di Corno. A ciò va affiancato l’acquisto di nuovo materiale rotabile per dare consistenza all’offerta della linea ed attirare non solo pendolari ma anche i numerosi turisti che frequentano questi territori”. Il problema è che rispetto ad un investimento necessario di 442 milioni di euro, i soldi veramente disponibili sono poco più di 16 milioni.

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