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Piano periferie, così rinasce Terni: si comincia da largo Cairoli, stazione, ex Omni e lanificio Gruber

Venti progetti sbloccati, investimenti per 11 milioni di euro. Melasecche: ma è necessario assumere subito le figure tecniche necessarie. Filipponi (Pd): molti interventi potranno vedere la luce grazie al buon senso del Governo

Largo Cairoli, riqualificazione della stazione ferroviaria, della struttura dell’ex Omnci accanto al parco Rosselli e poi dell’ex lanificio Gruber. Sono questi i primi passi che compirà il “piano periferie” rimodulato dal Comune di Terni e approvato dalla presidenza del consiglio dei ministri: venti progetti per la rinascita della città dell’acciaio e investimenti per oltre 11 milioni di euro.

Finalmente”, commenta l’assessore comunale ai lavori pubblici, Enrico Melasecche, dopo il via libera del Governo che segue “i forti ritardi che il Comune di Terni aveva accumulato, prima con il blocco dell’attività tecnico amministrativa che c’è stata nell’ultimo anno dell’amministrazione precedente, poi con le elezioni ed il commissariamento, infine a causa del dissesto che impediva al Comune di acquisire mutui nel primo anno di attività della nuova amministrazione”.

“Ora è possibile, con la nuova procedura instaurata a livello governativo, acquisire mano a mano i mutui necessari per finanziare i venti progetti di cui si compone quel filone e, gradualmente, realizzare le singole opere per poi ottenere dal governo i rimborsi relativi. Si tratta nel complesso di oltre 11 milioni di euro di finanziamenti che non possiamo perdere”.

Il via libera che arriva da Roma non scioglie però tutti i nodi, anzi. “Occorre una sorta di piano straordinario di riorganizzazione interna, ma soprattutto necessita di procedere alle assunzioni particolarmente urgenti di tecnici – mette in allerta Melasecche - perché diversamente il rischio è quello di perdere molte occasioni di sviluppo e di riqualificazione di aree abbandonate ed immobili che necessitano di un rilancio con nuove funzioni. Occorrono da subito i progetti, fare poi le gare, seguire gli appalti e procedere con le rendicontazioni per ottenere dalla presidenza del Consiglio il rimborso di quanto effettivamente speso. Il settore è seguito dall’architetto Roberto Meloni che necessita di un robusto inserimento di nuove figure professionali. Si pensi soltanto che rispetto a qualche anno fa il Comune ha circa 250 dipendenti in meno, mai sostituiti anche a causa delle pessime condizioni finanziarie dell’ente che purtroppo questa amministrazione ha ereditato e da cui anno dopo anno occorre fare di tutto per uscirne”.

Una vittoria che è però soltanto una tappa di un percorso ancora lungo e sulla quale interviene anche il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Francesco Filipponi: “Apprendiamo con soddisfazione quanto deciso dal nostro Governo rispetto alla proposta di rimodulazione del piano periferie per Terni. La nostra città ne sente davvero la necessità. Avevamo presentato sul punto un atto con cui si impegnava l’amministrazione a interloquire di nuovo con il Governo e i parlamentari eletti nella nostra regione per manifestare l’assoluta necessità del Comune di Terni rispetto ai fondi previsti. Questa iniziativa è stata quindi utile a preservare il piano nazionale per le periferie ed in particolar modo il progetto che riguarda la nostra città, dopo lo straordinario piazzamento raggiunto dalla precedente amministrazione ed il lavoro fatto negli scorsi anni da amministratori e tecnici comunali. Ora molti progetti grazie a questa decisione potranno vedere finalmente la luce nelle nostre periferie. Il nostro lavoro ha sortito gli effetti sperati, grazie al buon senso adottato dall’attuale esecutivo”.

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