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Via la Telfer, si punta a riaprire la Valnerina il 2 ottobre

Il Comune ha definito il cronoprogramma dell'intervento di smontaggio, gara lampo per individuare l'impresa: gru in azione il 27 settembre

Gara "lampo" per individuare l'impresa, gru in azione il 27 settembre e strada riaperta al traffico forse già il 2 ottobre. Questo il cronoprogramma dettato dall'amministrazione comunale che ha definito le modalità di smontaggio della Telfer di Papigno dopo l'incontro in prefettura per fare il punto della situazione e cercare di contenere i disagi per l'interdizione al traffico della strada 209.

"E’ stata redatta - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Enrico Melasecche - una 'richiesta di offerta per i lavori di smontaggio della passerella Telfer presso l’ex stabilimento di Papigno' corredata fra l’altro della planimetria dei luoghi e di un elaborato relativo all’intervento da eseguire e dei mezzi da impegnare nell’operazione molto complessa anche in relazione ai luoghi ed alla difficoltà di trasferire dall’altro lato del Fiume Nera mezzi particolarmente pesanti. Fin da questa mattina alle imprese individuate ad iniziativa dei tecnici per capacità ed affidabilità sono state inviate le pec relative alla richiesta di offerta. Le stesse dovranno far pervenire le proprie offerte entro le 11 di venerdì 22 settembre, includendo la documentazione necessaria a cominciare dalla offerta economica inferiore a circa 200.000 euro. Seduta stante, alle ore 11,30, nella sala riunioni aperta al pubblico si procederà all’esame delle offerte ed alla conseguente assegnazione dell’appalto".

I mezzi necessari

Secondo quanto stabilito dal palazzo Spada "l’impresa aggiudicataria potrà iniziare a movimentare i mezzi, fondamentalmente due gru da 400/500 tonnellate, due piattaforme, i camion con le zavorre e tutto il materiale d’uso fin dal sabato e dalla domenica e dovrà obbligatoriamente portare i mezzi al massimo entro martedì 25 settembre. Si prevede l’inizio delle operazioni - prosegue l'assessore - entro il successivo 27, per concludere il tutto in tempi rapidissimi, compresa la pulizia e la rimessa in pristino dei luoghi entro martedì 2 ottobre. Pur nella assoluta necessità di operare in somma urgenza, per garantire la massima trasparenza, è stato deciso di espletare questa sorta di informale consultazione di mercato fra operatori qualificati ad operare su beni vincolati. Ringrazio i tecnici del Comune ed il consulente esterno che hanno lavorato senza sosta, con grande senso di responsabilità, per bruciare i tempi e consentire, come ci auguriamo tutti, di poter consentire la riapertura della Strada Valnerina e ridurre il disagio di residenti e turisti entro la data indicata. Ci auguriamo che le condizioni del tempo ed i possibili imprevisti non ritardino le conclusioni della intera operazione". 

Sul futuro della Telfer poi, come già anticipato da Melasecche a Terni Today, si procederà a un recupero come dalle disposizioni date nel 2016 dalla Soprintendenza che aveva così bloccato la precedente assegnazione dell'appalto di smontaggio che prevedeva invece la distruzione della passerella. "La metteremo a disposizione del ministero dei Beni culturali", aveva detto l'assessore ironizzando. "La tratteremo come la Gioconda".  

Il M5S porta la questione in Regione

Nel pomeriggio intanto il gruppo consiliare del Pd aveva annunciato la presentazione di un'interrogazione in consiglio comunale per sollecitare il sindaco Latini a intervenire per limitare i disagi di questi giorni dovuti alla chiusura della strada Valnerina. La questione sarà discussa anche in consiglio regionale martedì prossimo per iniziativa del M5S che replica alle dichiarazioni dell'ex segretario del Pd Jonathan Monti sul progetto del tunnel che bypassava la cascata delle Marmore. "Dopo aver letto gli insulti gratuiti del raffinato Monti - afferma Andrea Liberati - mi sono chiesto se questi abbia almeno dato un’occhiata agli articoli di giornale acclusi alla mia nota di domenica, prima di profondersi in simili boiate. Infatti, in quei pezzi, si parlava di diversi progetti di tunnel, da 1,8 fino a 5 chilometri, tali non soltanto da bypassare completamente l’area di chiusura odierna, ma soprattutto atti a mettere al sicuro il traffico dal dissesto idrogeologico. Quanto alle argomentazioni addotte dal Tolomeo alla ciriola, nelle cartografie del Prg vigente il tunnel ovviamente non c’è, né l’opera doveva essere co-finanziata dai privati, altra amenità senza riscontro, a maggior ragione considerando che i privati avevano già ampiamente fatto il loro, dando il la al progetto con 90.000 euro. L’iter si fermò già nel 2008 per ragioni che nulla hanno a che fare con quanto Monti asserisce, ribadendo quell’evidente cesura ormai di lunga data tra l’Umbria meridionale e quanto viene generosamente assegnato altrove. Presto ci torneremo ufficialmente, tanto che abbiamo predisposto al riguardo l’ennesima interrogazione, in discussione martedì prossimo".

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