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Trasporto disabili, le cooperative alzano i toni

Le cooperative Helios, Actl e Cmt che fino a oggi hanno portato avanti il servizio in Ati non hanno aderito all'albo dei possibili gestori che ha proposto il Comune: "Abbiamo garantito qualità da 25 anni ora i nostri venti lavoratori rischiano il lavoro"

“Le prescrizioni della delibera del Comune non ci consentono più di garantire la qualità del servizio e il lavoro dei dipendenti, circa una ventina di operatori tra autisti, assistenti e accompagnatori, per questo motivo non abbiamo aderito all’albo proposto da Palazzo Spada e ora stiamo valutando iniziative sia con le varie sigle sindacali che con i nostri legali”. A parlare è Alessandra Pantella, presidente della cooperativa social Helios capofila dell’Ati che comprende Actl e Cmt e che sta gestendo, ancora per poco, il servizio trasporto disabili ai centri diurni. Contrasto pieno dunque contro le scelte dell’amministrazione: “Abbiamo deciso di non iscriverci all’elenco proposto dalla delibera della giunta comunale perché non ci consente il rispetto dei lavoratori e degli utenti e perché non viene garantita la qualità del servizio inserito all’interno del sevizio centro diurno – spiega – si tratta di un servizio molto complesso che gestiamo da 25 anni e che necessità di qualità e di personale, noi non ci siamo mai sottratti alle sperimentazioni e all’innovazione come l’obiettivo ‘vita indipendente’ sempre centrale nella nostra considerazione.

Ora il Comune ci ha comunicato la cessazione del contratto per cui porteremo avanti il servizio fino al 14 maggio. In questa situazione – conclude - non possiamo garantire la continuità dell’occupazione dei lavoratori che dall’attuale contratto a tempo indeterminato ora rischiano il licenziamento e la disoccupazione. Noi certamente faremo di tutto per tutelarli, senza escludere un possibile contenzioso col Comune”. Una gara di appalto vinta nel 2015 per risorse umane e strutturali, con mezzi sempre adeguati e nuovi in grado di trasportare carrozzine e di non inquinare l’ambiente, rimarca il vicepresidente Francesco Bonanni: “La gara prevede una scadenza quinquennale, 3 anni più 2 di rinnovo, tanto che a maggio scorso avevamo ottenuto la continuazione del servizio fino al 2020, ora la nuova scelta del Comune ci fa interrompere l’attività di trasporto”. “Il tema è sempre quello delle procedure ‘a ribasso’ – continua Sandro Corsi presidente dell’Actl – e questo non permette di onorare i contratti di lavoro. Il punto poi resta anche quello di capire cosa vuole dare alle famiglie il Comune: sussidi o servizi? Qui viene offerto un ‘contributo’ con le famiglie che saranno costrette a mettere altri soldi per garantire la qualità del servizio”. Carlo Di Somma, presidente di ‘Confcooperative Federsolidarietà’, punta il dito contro il costituendo ‘albo’: “Vorrei capire che tipo di ‘requisiti’ occorrono – dice – si livellano i contratti collettivi di lavoro con le associazioni di volontariato? Inoltre – rimarca – si parte da un ‘contributo’ molto più basso rispetto alla gara fatta a suo tempo, una ‘mancetta’ di 70 centesimi da un euro e 70 di prima. Qui – conclude secco – si fa cassa sulla pelle delle persone e soprattutto di quelle più deboli”.

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