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Treofan, i sindacati alzano gli scudi a Jindal: tavolo tecnico, piano industriale e rilancio del sito di Terni

Intanto continua lo stato di agitazione dei lavoratori, no alla penalizzazione dello stabilimento umbro

Si è tenuto il video-incontro tra il Ministero, i vertici dell'azienda Treofan e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, sulle prospettive dello stabilimento ternano. L'incontro dopo quello effettuato il 16 aprile scaturiva dalla richiesta dei sindacati dopo le notizie circolanti rispetto alla dislocazione internazionale degli impianti del neo-dismesso stabilimento di Battipaglia, che vedeva approdare a Terni solo una taglierina, rispetto alla decina di asset industriali presenti nello stabilimento campano.

L'incontro è stato utile a rimarcare il percorso di cessione della Treofan al Gruppo Jindal denunciando fortemente il disinteresse per gli stabilimenti italiani che ha fin qui portato alla chiusura dello stabilimento di Battipaglia.

"Abbiamo ribadito - scrino i sindacati di categoria - che la politica di penalizzazione dei prodotti storici della Treofan dello stabilimento ternano, di qualità indiscussa, hanno visto la loro scomparsa negli ultimi mesi a fronte di prodotti a marchio Jindal, che stanno penetrando il mercato a discapito dei primi. Alla stessa stregua l'altro aspetto centrale nel confronto è stato quello dell’ allocazione di ordini che vede una forte penalizzazione dello stabilimento umbro.

Dopo un acceso confronto tra le parti si è convenuto di rinviare la riunione a un confronto tecnico sul territorio che analizzi tutte le opportunità produttive, gli investimenti e l'organizzazione del lavoro necessaria a rilanciare un progetto complessivo per lo stabilimento.

A tale proposito è stato fortemente richiesto un piano industriale scritto che contenga riferimenti certi all’organizzazione, ai mercati di riferimento, agli investimenti, all’occupazione, ai rapporti di Treofan all’interno del gruppo Jindal, all’organigramma e al valore aggiunto dei prodotti, volto ad un consolidamento e ad uno sviluppo dell’unità produttiva di Terni.

Il “progetto industriale”, coadiuvato anche dalle necessarie risorse economiche di investimento, sarà poi oggetto di confronto sul tavolo Ministeriale anche con la presenza della Regione Umbria.

Proprio quest’ultima grazie all’intervento dell’assessore regionale presente durante la riunione odierna, ha espresso la disponibilità di ad affiancare progetti aziendali, tesi allo sviluppo di un'area produttiva dichiarata strategica.

Nel frattempo, anche con una dichiarazione forte e perentoria del Mise, gli impianti dismessi di Battipaglia resteranno all'interno del sito dove sono ubicati, sino alla conclusione del percorso indicato per il futuro dello stabilimento di Terni.

Confermiamo lo stato di agitazione dichiarato dai Lavoratori alla vigilia dell'incontro, in attesa di vedere gli sviluppi della situazione e l'esito degli incontri sopraccitati.

Riteniamo sia assolutamente importante la coesione e l'azione combinata tra le OO.SS., la Regione Umbria e il Ministero dello Sviluppo Economico per raggiungere l'obbiettivo comune della salvaguardia dell'occupazione, del lavoro e delle attività produttive storiche per il nostro territorio".

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