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Verde urbano, la Fodaf Umbria mette al centro le competenze di agronomi e forestali

Primo di una serie di eventi rivolti alle amministrazioni pubbliche comunali e provinciali. Il presidente Martella: la valutazione di stabilità degli alberi va affidata a professionisti

“Analisi di stabilità degli alberi nelle aree urbane” è stato il titolo del convegno organizzato ieri al Centro arti opificio Siri (Caos) di Terni dalla Federazione Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Fodaf) Umbria, in collaborazione con il Comune di Terni.

Gli alberi nel verde urbano non sono più solo semplici elementi con funzionalità estetiche, ma sempre più sono considerati ‘individui viventi’ in grado di esprimere benefici essenziali per la popolazione dei contesti urbanizzati. Si parla oggi di ‘foreste urbane’, concetto ormai affermato a livello mondiale, che rappresenta oltre al patrimonio arboreo anche quello arbustivo ed erbaceo delle aree urbane e periurbane in grado di esprimere oltre a funzionalità paesaggistiche, sociali e culturali anche una serie di servizi ecosistemici ed ecologici tra i quali benefit sul clima, sul suolo, sulla salubrità dell’aria, sull’attenuazione dell’inquinamento sonoro e molti altri.

“Diventa quindi fondamentale conservare e implementare il patrimonio arboreo delle nostre città - ha spiegato Andrea Barbagallo, presidente dell’Ordine dei agronomi e forestali di Terni, intervenuto al convegno - tenendo presente che le aree urbanizzate rappresentano un ambiente spesso difficile per la vita degli alberi in cui i temi correlati alla sicurezza ed alla salvaguardia della pubblica incolumità sono comunque fondamentali ed imprescindibili”. L’attività di studio del patrimonio arboreo di un comune, che parte dal censimento e giunge fino alla determinazione del rischio correlato alla presenza degli alberi, rappresenta il livello basilare di conoscenza per poter pianificare qualsiasi attività volta alla conservazione ed all’implementazione delle foreste urbane.

“Non si tratta solo di definire se un albero deve o non deve essere abbattuto – ha specificato Francesco Martella, presidente di Fodaf durante l’incontro – ma soprattutto se e come il medesimo individuo deve essere sottoposto a specifiche cure colturali o fitoiatriche nell’ambito delle normative di settore, quali il Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari di cui al Decreto legislativo numero 150 del 14 agosto 2012”.

Posto che in ambiente urbano non esiste il ‘rischio zero’ – ha aggiunto Barbagallo –, con la valutazione di stabilità degli alberi si può stabilire se il rischio che l’albero determina è tollerabile in considerazione dei benefici che il medesimo fornisce alla collettività. Tale attività deve essere condotta da tecnici e professionisti specializzati, quali i dottori agronomi e i dottori forestali avvalendosi oltre che del bagaglio scientifico e culturale proprio della preparazione accademica, delle moderne tecnologie sviluppate negli ultimi anni che consentono di effettuare indagini diagnostiche minimamente o per nulla invasive”.

“È del tutto evidente – ha concluso Martella – che la gestione del verde urbano richiede competenza e professionalità. Questo di oggi è il primo di una serie di eventi che contiamo di svolgere. Da una parte rivolti alle pubbliche amministrazioni comunali e provinciali per ribadire la necessità di porre la massima attenzione nella scrittura degli avvisi pubblici per l’assegnazione dei lavori, in modo che la presenza di una figura professionale qualificata e che abbia le competenze per pianificare e gestire un intervento e un cantiere di lavoro sia un requisito di ammissibilità. Dall’altra organizzeremo insieme all’Università degli Studi di Perugia dei corsi di aggiornamento per consentire ai dottori agronomi e dottori forestali di essere sempre a passo con i tempi”.

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