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Lunedì, 29 Aprile 2024
Alimentazione

Mai più alito cattivo, ecco cosa ha scoperto una ricerca

Ci sono alcuni microrganismi presenti in dati alimenti che combattono il problema dell'alitosi, sofferto dalla metà della popolazione mondiale

Uno tra i disturbi più  frequenti e imbarazzanti di cui soffre almeno la metà delle persone è l'alitosi, conosciuta anche come bromopnea: l’emissione di alito cattivo dal cavo orale. Dopo la carie dentale e la malattia paradontale, è il disturbo dentale più diffuso.

Ma cosa provoca l'alito cattivo? Sono vari i fattori che possono innescare l'alitosi, tra cui infezioni alla bocca (carie, gengiviti, ecc), patologie digestive (reflusso gastroesofageo, gastrite, colite, ecc), malattie metaboliche (diabete, disfunzioni renali, ecc), affezioni delle vie respiratorie. Ma alla base di tutti c'è senza dubbio la proliferazione di batteri che si nutrono di residui di cibo e producono sostanze volatili contenenti zolfo (cosiddetti VSC), principali responsabili dell'odore cattivo dell'alito.

Si tratta di composti sono prodotti dai batteri della bocca come risultato della miscelazione batterica e dei residui di cibo associati a una scarsa igiene gengivale e dentale. Ecco che allora diventa importante una regolazione dell'equilibrio del microbiota orale per ridurre i livelli di VSC per la gestione dell'alitosi. Gli attuali trattamenti per l'alitosi comprendono la pulizia meccanica (ablazione del tartaro e raschiamento della lingua) e la terapia chimica (antibiotici, collutori e gomme). Tuttavia, la prima è spesso scomoda, anche se effettuata dal dentista, mentre la seconda è efficace per un breve periodo, e sempre associata a vari effetti collaterali tra cui l'insorgenza di disbiosi e colorazione della lingua e dei denti.

Ora una nuova ricerca dell'Università di Sichuan, in Cina, suggerisce una nuova sytada, semplice e priva di effetti collaterali, per risolvere il problema dell'alitosi. Secondo i ricercatori il consumo di yogurt, pane a lievitazione naturale, zuppa di miso e altri alimenti fermentati può aiutare a combattere l’alito cattivo più efficacemente di caramelle, gomme o collutori rinfrescanti. Il motivo risiede nell'azione dei batteri probiotici (batteri buoni) che si trovano in questi alimenti. I risultati sono stati pubblicati su sulla rivista Bmj Open.

I cibi fermentati contro l'alitosi

Per valutare l'efficacia dei probiotici nei pazienti con alitosi, i ricercatori dell'Università di Sichuan hanno condotto una revisione sistematica di 7 studi clinici pubblicati fino a febbraio 2021, coinvolgendo un totale di 278 persone, tra 19 e 70 anni. Il campione, comprendente pazienti con diagnosi di alitosi, è stato diviso in due gruppi: un gruppo sperimentale, che ha ricevuto la terapia probiotica per un periodo da 2 a 12 settimane, e un gruppo di controllo trattato con i metodi tradizionali. La gravità dell'alito cattivo è stata definita dai livelli di composti solforici volatili rilevati nella bocca o dal punteggio OLP, che misura l'odore dell'alito a varie distanze dalla bocca. Poiché una lingua sporca e l'accumulo di tartaro tra i denti sono spesso considerati le principali cause dell'alito cattivo, nell’analisi sono stati inclusi anche i punteggi del rivestimento della lingua (3 studi) e l'indice di placca (3 studi).

I probiotici efficaci contro l’alitosi

L'analisi dei dati ha mostrato che chi aveva assunto probiotici aveva ridotto il problema dell’alitosi rispetto a chi era ricorso ai rimedi tradizionali (gomme, colluttori, pasticche al mentolo, ecc). I vantaggi derivanti dall’assunzione di probiotici sono stati osservati già dopo pochi giorni dall’assunzione. Le ragioni per cui alcuni specifici batteri, tra cui lactobacillus salivarius, lactobacillus reuteri, streptococcus salivarius, weissella cibaria, riescono a combattere l’alito cattivo non è del tutto chiaro. Tuttavia, i ricercatori hanno ipotizzato che le loro proprietà rinfrescanti derivino dalla capacità di questi microrganismi di decomporre gli aminoacidi e le proteine dei batteri anaerobici della bocca (quelli che difficilmente vivono o crescono in presenza di ossigeno) bloccando in questo modo la produzione di sostanze maleodoranti.

Questa meta-analisi indica che i probiotici possono alleviare l'alitosi riducendo i livelli di concentrazione di composto solforico volatile a breve termine, ma non agiscono sulle principali cause di alitosi, come la placca e il rivestimento della lingua. “Tuttavia - hanno concluso i ricercatori -, considerando l'eterogeneità degli studi clinici inclusi nella meta-analisi e la piccola dimensione del campione, in futuro saranno necessari ulteriori studi clinici di alta qualità per verificare i risultati e fornire prove dell'efficacia dei probiotici nella gestione dell'alitosi”.

Gli effetti benefici dei probiotici

I probiotici sono microrganismi vivi (batteri buoni), presenti in alcuni alimenti e/o integratori che, se assunti in numero sufficiente, rafforzano in particolare l'ecosistema intestinale. Contribuiscono alla regolazione del microambiente locale (l’intestino o il cavo orale) contrastando la proliferazione dei batteri dannosi, creando un ambiente a loro sfavorevole, grazie alla produzione di batteriocine (sostanze in grado di uccidere specie batteriche filogeneticamente vicine). Da qualche anno i probiotici, come lactobacillus reuteri e bifidobacteria, vengono utilizzati in campo orale per il trattamento delle malattie parodontali, carie, candidiasi orale e mucosite orale indotta da chemioradioterapia. Numerosi studi hanno, infatti, dimostrato che questi batteri buoni sono in grado di legarsi alla saliva e alla mucosa orale, influenzando positivamente la composizione dei biofilm orali (placca batterica). Prove emergenti, come il più recente studio cinese, stanno mostrando che i probiotici possono essere una valida strategia anche per combattere l'alitosi.

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