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Cronaca

Gli amici ricordano Francesco Falcioni: “Oggi Terni è un luogo ancora più triste”

Ieri la tragica scomparsa del musicista ternano a seguito di un incidente in moto. I messaggi di affetto e cordoglio si susseguono sul web

Affetto, dolore, sgomento. E un ricordo dolcissimo. La tragica scomparsa del Maestro Francesco Falcioni non ha lasciato indifferente la città di Terni. Dopo la conferma che la vittima dell’incidente avvenuto ieri lungo il raccordo Terni-Orte era proprio Falcioni, la notizia è rimbalzata di telefoni in telefono, di profilo in profilo, con la certezza che oggi ci si sarebbe svegliati con una grande mancanza, per molti incolmabile.
In attesa dei funerali, la cui data è ancora da fissare, sono state tante le testimonianze e le manifestazioni di cordoglio, in primo luogo per la moglie di Francesco, Paola, e per i tanti amici, non solo musicisti e allievi, ma tutti coloro che con Falcioni hanno condiviso pezzi di vita. Dalle istituzioni, non solo ternane, ai colleghi, i messaggi continuano a susseguirsi ora dopo ora.

I messaggi di cordoglio

“A nome mio personale e dell'amministrazione comunale – scrive su Facebook il vicesindaco di Terni e assessore alla cultura Andrea Giuli - esprimo sgomento e dispiacere profondo per la repentina e tragica scomparsa di Francesco Falcioni, musicista e maestro di musica. L'ultima mia chiacchierata con Francesco pochi giorni fa, in occasione della prima festa del Rione Fabbri, per la quale aveva messo a disposizione, come sempre, la propria passione e perizia. Un abbraccio a Paola”.

“La tragedia per l'improvvisa morte di Francesco Falcioni ha scosso gli amici artisti e spettatori del Festival di FrassoMusica organizzato dal Comune e della Pro loco di Frasso Sabino con l'aiuto della PF Association. Ci uniamo e stringiamo al dolore della famiglia, amici e allievi” dicono il sindaco del Comune in provincia di Rieti Quirino Bonaventura e il presidente della Pro Loco Francesco Statuti. Toccante l'ultimo saluto dell'amico Fabrizio Fiorini, presidente della PF Association: “L'ultima nota l'hai voluta suonare da solo. Non eri solo un musicista eccezionale ed un maestro fantastico, ma soprattutto un amico vero, il resto non conta. Hai condiviso con me molte estati a Frasso Sabino uniti da quella passione che era un parte importante di te, nel festival di Frasso Musica! Spero di saper raccogliere i tuoi insegnamenti e continuare anche per te ad organizzare questo festival che perde uno dei suoi protagonisti ma non la tua passione e l'impronta che hai lasciato nei cuori di chi ti conosceva, dagli artisti agli spettatori e da di chi ti voleva bene come me! Un abbraccio dovunque tu sia, la terra ti sia lieve”.

Il ricordo degli amici

“Ci ha lasciato tragicamente ed improvvisamente il caro amico e musicista Francesco Falcioni. Un pilastro della scena musicale della nostra città – dice il musicista Bruno Erminero - Le nostre vite musicali viaggiavano in parallelo ma qualche volta si sono incrociate, grazie a lui e alla passione che condividevamo per il rock anni '70 e per l'organo Hammond.
Era un musicista fantasioso, estroso, appassionato. Qualche volta apparentemente caotico, ma solo ai miei occhi, perché nella sua mente tutto era chiaro. E infatti, quando saliva sul podio e ci dirigeva, tutto filava a meraviglia. Grazie Francesco, tutto avrei pensato meno che non ci saremmo più divertiti insieme...

“Buon viaggio, Maestro – scrive il batterista Saverio Federici - Indimenticabile, ti hanno definito, non potrò che dargli ragione. Adesso è difficile scrivere qui, scegliere un momento tra i tanti in cui abbiamo condiviso la Musica, le risate, ed un sacco di persone che ruotavano intorno al tuo entusiasmo magnetico. Quanti ne hai contagiati? Quante persone grazie a te si sono fatte contagiare dalla Musica e dalla tua inarrestabile voglia di creare qualcosa di bello? Non è giusto. Non te lo meritavi. Che la terra ti sia lieve, Maestro. Oggi Terni è un luogo ancora più triste.

Un bel ricordo anche dal Cesvol, che mostra una goiosa foto di gruppo sul suo profilo Facebook: "A questa foto tenevi molto, Francesco Falcioni. E' l'immagine che ti ritrae insieme a tanti dei tuoi ragazzi, quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarti, che hanno potuto scoprire il valore della musica. E che, grazie a te, hanno imparato i segreti di ogni strumento. Con questa immagine hai festeggiato i vent'anni del tuo Atelier Musicale, la naturale evoluzione di quell'associazione Rolando Falcioni nata nei locali dell’oratorio della chiesa di Santa Maria Regina, nel cuore di Terni, e cresciuta perché alimentata dal tuo amore per la musica. Terni perde un maestro, un artista, una persona che ha sempre creduto nel volontariato. Regalando note indimenticabili a tante manifestazioni promosse per una buona causa. Ciao FRancesco, oggi siamo tutti più soli".

“Con il cuore spezzato dall'emozione, debbo ricordare il mio ma soprattutto il NOSTRO grande amico Francesco – si legge nel post di Carlo Nuvoloni nel gruppo Facebook Terni I Favolosi Anni 60/70/80 -. Lo faccio per onorare non solo la sua memoria, ma anche la sua arte sensibile e profonda, il suo talento fuori dal comune e l'importante contributo da lui dato alla comunità dei musicisti ternani. Perdonatemi se lo faccio alla mia maniera…lasciando a voi che guardate questa foto, la sorpresa e lo sgomento nel rivedere come eravamo nel 1973 noi, "I Nuovi Draghi". Li riconoscete? Giampiero Costantini il primo a sinistra, una voce superba, Roberto Pagliacci alla batteria, Mario Bonifazi al tenore che (ahimè) copre Marino Piacentini al basso, mentre si riconosce chiaramente dietro di me, Umberto Ugolini e l'ultimo sulla destra nascosto dall'indimenticabile cespuglio di capelli ricci è proprio lui, Francesco Falcioni a vent'anni, con il suo fedele Farfisa Pari. Suonavamo all'Hotel La Duchessa di Corvaro con quattro carabattole, ma quanta bellissima musica ci tiravamo fuori. Musica di qualità. Quattro di loro non ci sono più, ma, in realtà, vivono ogni momento nei nostri cuori e nei nostri ricordi fino al giorno in cui li potremo abbracciare di nuovo e potremo suonare ancora insieme. Non ci hanno mai lasciato. Sono ancora qui con noi. Solo pensando a loro in questo modo, riusciremo ad alzare gli occhi verso l'infinito e con un dolce sorriso, potremo asciugare questi occhi che ora, invece, traboccano di lacrime, rossi di commozione. Solo allora si placherà quel dolore che in questi momenti, ci attanaglia il cuore e ci fa stare male”.

“Faremmo prima a dire quello che non abbiamo fatto, perché di fatto le abbiamo fatte tutte… in un giorno al volo a Vienna per vedere l’eclissi e il giorno dopo concertino a Rieti… Sì, perché facevamo orbite incredibili, voli pindarici per essere dappertutto e per donare il massimo agli altri e alla musica tutta… Ci sono persone, come Francesco - scrivono dalla Terni Jazz Orchestra - che non si possono raccontare in poche righe, la loro vita è un grande ingranaggio che ne fa girare centinaia di altri… per la musica e le persone ha fatto talmente tanto nella sua vita, che non basterebbero tre libri interi per descrivere il lavoro svolto... siamo tutti veramente toccati dalla tua scomparsa… sotto un unico cielo ci troveremo di nuovo a guardare le stelle con nuove prospettive per il futuro, come sempre… ciao francesco...”.

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