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Cronaca

Adozioni a singhiozzo e ingressi “vietati”, i canili sono una giungla: scatta l’indagine

Associazioni animaliste ascoltate dalla seconda commissione di Palazzo Spada, fari puntati sulla struttura di Schifanoia. Colleluna e Monte Argento, ecco le novità

Il numero dei cani presenti nella struttura di Schifanoia, quello degli ingressi recenti, il numero delle morti e quello delle adozioni, fotografie e dati approfonditi, compreso quello relativo allo smaltimento delle carcasse degli animali morti ad oggi gestito dall’Università della Tuscia.

Sono alcuni dei punti interrogativi sollevati dalle associazioni animaliste ascoltate ieri dalla seconda commissione consiliare del Comune di Terni che ha trattato l’atto di indirizzo sui “Necessari chiarimenti circa la gestione dei canili pubblici con particolare riferimento ad allarmanti notizie uscite su organi di stampa”. Audizioni ritenute necessarie per approfondire in particolare la vicenda della struttura di Schifanoia di Narni che avrebbe visto un numero rilevante di decessi avvenuti nel primo semestre del 2018.

Le associazioni hanno sollevato problemi relativi alla difficoltà di accesso a Schifanoia che rende complicata la visione dei cani e dalla quale deriva anche una non facile attività di adozione degli animali.

Nell’ambito dell’audizione, Paolo Corazzi, funzionario della direzione ambiente che si occupa dei canili comunali, ha parlato di “una situazione complessa” degli stessi e afferma che, in riferimento alle adozioni la realtà è quella raccontata dalle associazioni. Negli anni si è costruito un meccanismo per cui, anziché facilitare le adozioni dei cani, si sono cristallizzate situazioni di stallo. “Bisogna riuscire a dirottare i cani catturati verso le famiglie e non verso i canili”. Quando vengono catturati i cani restano nel canile sanitario per 60 giorni, durante i quali non sempre viene facilitata la visione di questi animali. La consulta dovrebbe avere pareri consultori e non vincolanti.

Durante la seduta consiliare è poi emerso che tra poco i circa 40 cani del Comune di Terni ora a Narni, verranno trasferiti nella struttura di Colleluna che dispone di una banca dati dei cani ospitati e di una anagrafe canina. Relativamente al canile di Monte Argento, si sta aspettando i pareri della Ausl per poter riattivare i nuovi accessi. Il Comune sta inoltre lavorando allo snellimento del regolamento che però deve comunque essere adottato dal consiglio comunale.

Al termine delle audizioni sono risultate criticità che hanno spinto la seconda commissione consiliare coinvolgere la quarta commissione, quella di garanzia e controllo e chiedere un sopralluogo nei canili comunali di Colleluna, Monte Argento e nella struttura di Schifanoia di Narni.

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