rotate-mobile
Cronaca

Coronavirus, la ricerca: ecco quale sarà per l’Umbria il “giorno zero”. La proposta: provare a riaprire gradualmente

Secondo uno studio dell’Einaudi Institute for Economics and Finance di Roma, il 7 aprile sul territorio regionale non si dovrebbero registrare nuovi contagi da Covid19. L’economista: avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile

“Giorno zero”, ossia la data in cui potrebbero – e dovrebbero – non registrarsi nuovi contagi da Coronavirus. Secondo uno studio elaborato dall’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief) di Roma, un centro di ricerca universitaria finanziato dalla Banca d’Italia, quella data per l’Umbria dovrebbe corrispondere a lunedì 7 aprile.

Eief – come riportato in un articolo del Corriere della Sera – ha elaborato un modello partendo dai dati sulla diffusione del Covid19 forniti ogni giorno dalla protezione civile, così da formulare alcune ipotesi – regione per regione – sulla possibile uscita dal tunnel dell’epidemia. Dalle date indicate, che variano anche di molto in base ai territori, la curva dei contagi dovrebbe invertirsi.

L’Umbria – in base alla ricerca – dovrebbe essere una delle prime regione a contagi zero assieme a Basilicata, Liguria e Valle d’Aosta.

In base alle estrapolazioni il Veneto arriva al giorno-zero il 14 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio.

Il lavoro di ricerca è curato da Franco Peracchi, affiliato anche alla Georgetown University e all’Università di Tor Vergata).

Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’Eief e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, osserva che le estrapolazioni vanno prese come “un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento”. Per questo l’economista lancia la sua proposta: “Utilizzare i primi territori a zero contagi – dice Guiso al Corsera - per tentare sperimentazioni sulle modalità più sicure di avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile. Naturalmente i blocchi alla circolazione fra i diversi territori del Paese dovrebbero restare in vigore. Ma potremmo iniziare tra qualche settimana, nelle regioni più avanzate, a misurare le modalità più sicure per ripartire”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, la ricerca: ecco quale sarà per l’Umbria il “giorno zero”. La proposta: provare a riaprire gradualmente

TerniToday è in caricamento