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Cronaca Baschi

Il silenzio degli innocenti, Gianfranco Vissani denunciato: non rispetta le leggi sulla macellazione degli agnelli

Lo chef: per ucciderli bisogna usare un piccolo coltello per far uscire più sangue possibile. L’Alleanza popolare ecologista: “A Pasqua non si devono causare agli animali inutili e protratte sofferenze”

Violazione alle cautele da adottare durante la macellazione, denuncia alla procura della Repubblica di Roma contro Gianfranco Vissani.

L’annuncio arriva da Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza popolare ecologista (Ape). “L’atto di macellare un animale senza stordimento - spiega - è una violazione dell’articolo 4 del decreto legislativo 6 novembre 2013 131, e nel caso di uccisione e maltrattamento di animali si risponde penalmente in base all’articolo 544-bis e 544-ter del codice penale”.

La denuncia di Ape arriva dopo l’intervento che Vissani ha fatto a Radio 1 alla trasmissione Un giorno da pecora durante la quale lo chef orvietano ha illustrato la migliore metodologia per macellare gli agnelli.

Quando i conduttori, Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, gli hanno chiesto della sua idea di “cucina per la Pasqua”, Vissani non ha avuto dubbi: “Per Pasqua ho ordinato 12 capretti e 20 agnelli. A noi piace molto la coratella… Io prendo gli agnelli più piccoli perché sono più saporiti”. A quel punto i conduttori gli hanno chiesto se non provasse dispiacere nell’uccidere gli agnelli. “No - ha risposto - perché mio padre li uccideva a mani nude. E li ho uccisi anche io. È come il pollo o il coniglio. Bisogna utilizzare sempre un piccolo coltello che possa arrivare al cuore per fare uscire più sangue possibile, con un colpo secco, in modo che la carne rimanga bianca”.

“Veicolare un simile messaggio di morte tramite una radio nazionale dello Stato – spiega Sidoli - può avere un carattere emulativo. Gli agnelli sono delle piccole creature innocenti che non vanno uccise come sostiene lo chef con ‘un piccolo coltello che possa arrivare al cuore per fare uscire più sangue possibile’. In una festa in cui si dovrebbe celebrare la resurrezione e la vita, questo comportamento è quanto di più lontano si possa immaginare dallo spirito della Pasqua. Dov’è la compassione, la pietà, l’amore e il rispetto per una creatura del Signore? Ci sono delle norme a tutela del benessere degli animali che vanno rispettate”.

Questo atteggiamento disumano è un indiretto incentivo al maltrattamento animale - commenta nella stessa nota Daniela Martani, responsabile diritti animali di Ape e che materialmente ha presentato la denuncia al commissariato di polizia Prati di Roma - che non possiamo tollerare. Al momento esistono solo sanzioni amministrative per chi viola le prescrizioni sulle procedure di macellazione, che nei casi più gravi prevedono una pena pecuniaria del tutto irrisoria di 6.000 euro. È necessario evitare il consumo di carne o quantomeno ridurlo, non solo per rispetto verso altri esseri senzienti, ma anche per salvaguardare la nostra salute e per tutelare l’ambiente. Dagli allevamenti intensivi proviene il 20% dei gas serra antropici, il 37% del metano e il 65% del protossido d’azoto globali, due dei gas che più contribuiscono all’effetto serra”.

“Confidiamo nell’operato dell’autorità intestata – conclude Martani - affinché effettuati gli opportuni riscontri, avvii le indagini nei confronti di Gianfranco Vissani, nonché nei confronti di altri eventuali soggetti per le violazioni ovvero ogni altro reato che l’autorità ritenga essere stato posto in essere alla luce di quanto in precedenza esposto. Troviamo inaccettabile che una emittente del servizio pubblico faccia passare un messaggio violento in palese violazione del codice autoregolamentazione. Chiediamo pertanto ai vertice dell’azienda Rai una nota in cui si dissociano con la speranza che tali personaggi non vengano più invitati”.

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