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Cronaca Fabro

“Sono un medico della Asl”, in realtà è una truffatrice che deve scontare oltre 25 anni di carcere: arrestata

Tenta di raggirare due anziane di Fabro dicendo loro che devono firmare dei documenti per ricevere delle agevolazioni: intercettata dalla polizia stradale di Orvieto, è finita in manette. Denunciati i complici

Si presenta come un medico della Asl, tenta una truffa e viene scoperta. È successo lo scorso otto febbraio a Fabro quando una donna si è presentata a casa di due signore anziane, dicendo loro che avevano ricevuto delle “agevolazioni assistenziali”. Accolta sull’uscio di casa, la sedicente dottoressa ha fatto di tutto per far firmare alle donne alcuni fogli che, a suo dire, erano necessari per ottenere i benefici. Ma, nonostante l’insistenza e le argomentazioni sostenute, le due anziane signore negano la firma e l’ingresso in casa. A questo punto, andati a vuoto i tentativi, la falsa dottoressa si è allontanata dalla proprietà a bordo di una piccola utilitaria dove l’aspettavano altre tre persone.

Le due pensionate, insospettite dalla strana visita, hanno così avvisato i rispettivi figli, uno dei quali, proprio durante la conversazione telefonica, ha notato una pattuglia della polizia stradale di Orvieto e, ritenendo alquanto strano il racconto della madre, ha avvertito gli agenti fornendo i dettagli della vettura e delle persone così come riferiti dalla madre.

I “centauri”, sospettando che potesse trattarsi di un tentativo riconducibile ai diversi casi di furto o truffa in danno di anziani verificatisi in zona, hanno iniziato le ricerche dell’auto, intercettandola nella periferia di Fabro. A bordo ci sono quattro persone, esattamente corrispondenti alla descrizione ricevuta. Alla guida un ragazzo e con lui tre donne, tutti d’origine siciliana e residenti nella periferia romana e senza nessun legame con il paese umbro.

Dagli accertamenti, una delle passeggere è risultata essere proprio quella che si era presentata come dottoressa della Asl presso l’abitazione delle due anziane: priva di documenti d’identità, ha dichiarato generalità poco convincenti che hanno spinto i poliziotti ad ulteriori accertamenti. Dai quali è emerso che sulla donna gravavano già da tempo alcuni ordini di carcerazione inerenti un cumulo di pene per un totale di 18 anni di carcere da scontare, emessi dai tribunali di Siracusa e Termini Imerese e in più una custodia cautelare in carcere, ancora da eseguire, emessa dal tribunale di Lecce per una pena compresa tra i 7 e 10 anni che, sommate alle precedenti raggiungeva un totale di anni di carcerazione tra i 25 ed i 30 anni. Anche a carico degli altri soggetti risultavano numerosi precedenti proprio per furti in abitazione e truffe in danno di anziani.

La donna veniva arrestata e condotta nel carcere di Perugia, mentre i suoi complici, tra cui sua figlia, sono stati denunciati a piede libero in concorso con l’arrestata.

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