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Cronaca

Morte di Flavio e Gianluca, parlano i genitori

Le prime parole dopo la tragedia dei due ragazzi morti a Terni: "Erano inseparabili. Li credevamo fuori da giri pericolosi".

A 72 ore circa dalla tragedia che ha sconvolto Terni e tutta l'Italia, i genitori di Flavio e Gianluca si fanno coraggio e raccontano, nella disperazione, chi erano veramente i due ragazzi trovati morti a seguito dell'assunzione di metadone unito ad altre sostanze, probabilmente codeina.

Flavio, un ragazzo attivo e appassionato di letture

Flavio era il classico ragazzo pieno di vita. Amava leggere e negli ultimi tempi si era appassionato alla fisica quantistica. Letture estremamente complesse per un adolescente, che denotavano una spiccata intelligenza. E poi: "Era bello vederlo giocare come pilone nella Rugby Terni - dichiarano i genitori -. Voleva seguire le orme del fratello Enrico che militava nelle Fiamme Oro". In mezzo, la sua amicizia fraterna con Gianluca. Erano inseparabili tanto che: "Flavio voleva stare a cena più a casa di Gianluca che da noi", afferma la mamma. Amava viaggiare, Flavio, passione trasmessa dal papà Fabio. Tanto che era in programma un viaggio in Canada, rimasto lì, sulla carta, per sempre. 

Flavio e Gianluca non hanno mai frequentato la stessa scuola. Hanno iniziato la loro amicizia complice la frequentazione dello stesso gruppo neo catecumenale da parte delle due mamme. Un punto di unione familiare che ha aperto le porte della loro amicizia. Sempre insieme, ogni giorno. Fino a quel maledetto lunedì. Flavio risiedeva a Villa Palma con la mamma, mentre Gianluca abitava a San Giovanni. Proprio lì si raggruppavano le comitive di amici ed era il ritrovo anche dei due ragazzi. Un punto di approdo per molti giovani della zona e ultima tappa di vari giri in lungo e in largo per il  quartiere. 

"Un po' dei loro amici li conosciamo bene, mi sembrano dei giovani davvero a posto. Si riunivano tutti insieme si spostavano poi in centro. Flavio non era assoltuamente amante delle discoteche, al massimo ci sarà andato una volta sola" dichiara fra le lacrime la mamma di Flavio. Lei e suo marito sono medici, e sono stati i primi a tentare le prime manovre di rianimazione del figlio. 

Gianluca, un adolescente sensibile e amante dello sport

Si dispera la mamma di Gianluca, quando ripensa al figlio: "Per noi era semplicemente il nostro angelo". Fu proprio lei a rendersi conto una manciata di minuti prima che la morte sopraggiungesse che Gianluca non rispondeva a nessuna stimolazione. L'amore per lo sport e la sensibilità per il sociale erano i due tratti caratteristici di Gianluca. Amava il calcio e scoprì la forza aggregativa del rugby grazie all'amico Flavio. Avrebbe iniziato anche lui a frequentare la società ternana, ma il lockdown ha impedito che ciò avvenisse. Tuttavia, frequentavano insieme la palestra e quello del lunedì era l'appuntamento con la partitella di calcio al campetto della basilica di San Valentino. 

Il campo di San Valentino e l'incognita degli avvenimenti prima della partitella 

Proprio il quartiere di San Valentino resta sotto i riflettori degli inquirenti che stanno ricostruendo i movimenti dei due ragazzi per rimettere tutte le tessere del mosaico al proprio posto. Quello che emerge anche dalle parole dei genitori, è che Gianluca e Flavio fossero lontani anni luce da giri pericolosi. Dalle indagini sembra che appena i due ragazzi avevano accusato il malore, alcuni dei loro amici fossero andati spediti alla ricerca del pusher sospettato e attualemente agli arresti. E tutto riporta allo stesso punto interrogativo: cosa è successo nelle ore ma anche nei giorni precedenti al malore dei ragazzi?

"Terni non è pericolosa ma ci vuole più controllo"

Ad affermarlo è il papà di Flavio, che aggiunge: "Sapevo che mio figlio faceva qualche tiro di sigaretta, forse in compagnia di Gianluca. Io non credo che Terni sia una città pericolosa, ma come per tutte le città andrebbe garantito un controllo attento sul territorio e sicuramente leggi meno permissive per reati come lo spaccio di droga. Al contrario, sarà un gioco da ragazzi per gli spacciatori contuinuare a vendere morte perché sono consapevoli che se la caveranno facilmente. In questo modo il rischio che queste tragedie possano riaccadere è altissimo".

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