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Cronaca Borgo Rivo

Neonato abbandonato, ecco lo scontrino che ha deciso il caso

Si tratta di una ricevuta della Primigi per un paio di scarpine da bambina: così gli investigatori sono risaliti alla madre del bimbo morto nel parcheggio dell’Eurospin

Da piazzale Eroi dell’aria a via Gabelletta ci vogliono cinque minuti in macchina. Un tempo brevissimo per raccontare invece la storia impossibile di un abisso lungo una vita.

In via Gabelletta si trova il negozio della Primigi dove la madre accusata di avere abbandonato il figlio neonato nel parcheggio dell’Eurospin di Borgo Rivo, in piazzale Eroi dell’aria, ha comprato poco tempo fa un paio di scarpine da bimba. Erano per l’altra figlia della donna, di due anni. Ma nel destino – per chi ci crede – c’era già scritto che quell’acquisto non sarebbe stato come gli altri.

Perché nel tentativo di coprire il figlioletto appena nato, deposto nudo e avvolto da un lenzuolino bianco, la donna ha usato una busta della Primigi. E dentro quella busta gli investigatori hanno trovato uno scontrino. Che documentava dell’acquisto delle scarpine. E che ha permesso agli agenti della questura di risalire alla donna.

È così che si è chiuso il cerchio. E si è aperto il fronte delle indagini che adesso stanno cercando di ricomporre questo drammatico puzzle. La ragazza, ventisette anni e una condizione famigliare precaria – soprattutto dal punto di vista economico – ha raccontato agli inquirenti di avere fatto tutto da sola. Il parto nel bagno di casa, il viaggio verso il supermercato, l’abbandono della busta e poi la spesa. Salvo poi – sembra – rivedere in parte il suo racconto, dicendo che al supermercato ci sarebbe andata assieme al compagno, un operaio albanese, che però non si sarebbe accorto di nulla. Nemmeno dei nove mesi di gravidanza.

I "BUCHI NERI" DELL'INDAGINE

“È ancora sotto shock – racconta l’avvocato Alessio Pressi, che la assiste – Anche io ho faticato nel tentativo di entrare in relazione con lei, di cercare di farmi raccontare quello che è successo per superare il suo silenzio”. La donna, che al momento non è sottoposta a nessuna misura cautelare ma deve restare a disposizione degli inquirenti, si trova probabilmente in una struttura protetta. In attesa di sviluppi investigativi che potrebbero – con il condizionale che è più di un obbligo – investire anche altre persone.
 

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