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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Palazzina esplosa, arriva un tetto per gli sfollati di via degli Arroni

Due coppie hanno deciso per un alloggio a canone concordato, altri stanno verificando soluzioni alternative. Il Comune di Terni: abbiamo cercato di ottenere una risposta concreta alle loro esigenze

Sono passati venti giorni dall’esplosione che ha squarciato una palazzina in via degli Arroni e rimescolato la vita di un bel po’ di famiglie. Ci sono i feriti – tre, di cui in condizioni piuttosto serie – e gli sfollati. Famiglie rimaste senza un tetto.

LEGGI | Esplosione in via degli Arroni, il racconto del testimone

“Abbiamo cercato di ottenere una risposta concreta per le esigenze degli sfollati di via degli Arroni ed ha sempre operato con gli strumenti legislativi e con le dovute procedure”, ha detto stamattina l’assessore ai servizi sociali del Comune di Terni, Cristiano Ceccotti, tirando una riga in fondo a queste tre settimane di assistenza e illustrando le soluzioni trovate a seguito dell’esplosione della palazzina avvenuta il 28 dicembre scorso.

“Abbiamo attivato l’Ater e abbiamo fornito l’elenco di tutti i nominativi delle persone che hanno chiesto accoglienza al Comune a seguito dell’emergenza e dei problemi causati dall’incidente. Con l’intervento dell’Ater, abbiamo così dato la possibilità ai cittadini coinvolti di ottenere un affitto a canone concordato e due coppie già dalla prossima settimana potranno avere l’alloggio seguendo questa procedura”.

“Dopo l’esplosione del 28 dicembre – sottolinea invece Stefano Fatale, assessore alla protezione civile – abbiamo attivato il COC con la piena operatività della protezione civile del Comune di Terni che ha fornito tutta l’assistenza possibile e inoltre abbiamo garantito l’accoglienza ben oltre le 72 ore previste dalla normativa, fino al 7 gennaio”.

“Conoscendo la situazione di disagio e di drammaticità che ha coinvolto i nuclei familiari che abitavano nella palazzina, come previsto dalla normativa, abbiamo quindi voluto offrire a tutti gli sfollati la possibilità di rivolgersi ad Ater. Oltre alle due coppie che hanno deciso per l’alloggio a canone concordato, altri stanno ancora vedendo degli immobili oppure hanno trovato un’autonoma sistemazione”.

Si prova insomma a voltare pagina, anche se nelle orecchie, nel cuore e nella vita di tutti i giorni, dimenticare quel boato non sarà affatto facile.

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