Protesta a oltranza a Orte, gli agricoltori: “Il Governo Meloni deve venire qui e ascoltare le nostre richieste”
Trattori anche da Terni per la protesta, il coordinatore del presidio Felice Antonio Monfeli: “Per ora siamo un migliaio, ma quando diventeremo 10mila ci ascolteranno”
Un’altra giornata di presidio alla rotatoria di Orte dove gli agricoltori da giorni ormai stanno protestando e creando disagio agli automobilisti. Sono circa un migliaio i trattori che hanno occupato la maxi rotatoria di fronte al casello dell’autostrada del Sole e nelle zone limitrofe, provenienti non solo da Viterbo e provincia, ma anche da Terni, Perugia, Rieti e qualcuno addirittura da Roma. La protesta si sviluppa su due cortei al giorno: uno organizzato la mattina e uno che parte nel pomeriggio intorno alle 15 per manifestare contro una lunga serie di “scortesie” che la politica nazionale ed europea avrebbe messo in atto “danneggiando” il settore e il mercato agricolo.
“Oggi giornata di festa e di dichiarazioni alla stampa - ha raccontato a ViterboToday Felice Antonio Monfeli, coordinatore del presidio di Orte - Restiamo qui ad oltranza fino a quando il Governo Meloni non invierà qualcuno ad ascoltarci”. Al centro della rotatoria sono spuntati i barbecue dove gli agricoltori in “pacifica rivolta” hanno cotto qualcosa da mangiare in attesa del primo pomeriggio in cui partirà il secondo corteo.
“Generalmente organizziamo due cortei al giorno - spiega Monfeli - Il corteo di macchine agricole è lungo circa due chilometri e mezzo e creiamo un disagio alla circolazione di tre quarti d’ora circa. Sabato scorso invece abbiamo bloccato il casello della A1 e in quel caso il disagio è stato naturalmente maggiore”.
“Per ora siamo un migliaio circa e forse al momento è ancora difficile riuscire a farsi ascoltare - ha spiegato in maniera molto pacata e serena il coordinatore - ma quando saremo diecimila, sarà difficile ignorarci, credo”. Alla domanda se siano intenzioni a mettersi in viaggio verso Roma, Monfeli risponde: “Noi aspettiamo qui che il Governo ci raggiunga per discutere insieme le nostre richieste, per ora si va avanti ad oltranza”.