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Cronaca

Addio a Moreno Asciutti: da oggi dovremo fare a meno dei suoi occhi

Cameraman e protagonista di decenni di cronaca a Terni e non solo, si è spento dopo una lunga malattia. Il nostro ricordo

È morto Moreno Asciutti. Potremmo fare un pezzo in cui dire quanto sia stato bravo, simpatico, cordiale. E così via. Ma non lo faremo. Perché non era così. Non che non fosse simpatico, disponibile o cordiale. Anzi. Ma perché non è così che ci piace ricordarlo.

Ho conosciuto Moreno quando da “giovane” cronista mi avvicinavo al mondo della “nera” e della giudiziaria. Lui era un pilastro. E assieme a lui, c’erano tanti altri. Non li elenco. E non elenco nemmeno i tanti casi di cronaca in cui il nostro lavoro si è incrociato. A dire la verità, ero molto più spesso io che chiamavo lui per avere informazioni, che non il contrario. Però, qualche volta è successo. Ma insomma, il succo è un altro.

Che si trattasse di un omicidio, un incidente stradale, un suicidio. Che fosse all’alba, nel pieno del giorno o nel cuore della notte, Moreno – e la sua squadra – c’era. E insieme, si arrivava sul posto.

Le regole erano quelle del silenzio: ci si guardava negli occhi, consapevoli della gravità del momento e le parole venivano lasciate al dopo. Ognuno faceva il suo. I suoi occhi – fermi, fissi e concentrati – andavano a scandagliare il dettaglio. Noi cronisti appuntavamo le storie. Ma senza immagini, quelle storie non erano niente.

Ecco, oggi raccontiamo la fine di un’epoca. Non tanto perché Moreno se n’è andato. Ma perché quel modo di fare giornalismo non c’è più. E la sua morte non è un dolore soltanto per la sua famiglia. Ma anche per tutti noi che con lui abbiamo condiviso un pezzo di storia, della nostra storia, e per chi da domani – e già da ieri – dovrà fare a meno dei suoi occhi. Ciao Moreno. E grazie.

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