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Cronaca Cesi / Via delle Madonnine

Selfie con la bomba inesplosa, il Comune: "La gente ci aiuti a vigilare"

Polemica sui controlli sulla zona rossa, c'è chi va a fotografarsi con l'ordigno. Il funzionario Nannurelli: "Impossibile presidiare tutti gli accessi, serve collaborazione". Il numero degli evacuati è salito a più di 11mila. Sorgono problemi anche per gli animali - L'elenco delle vie interessate

Cittadini che protestano da un lato, selfie con la bomba dall'altro. Non sono pochi i problemi che si stanno presentando a seguito dell'evacuazione, nel raggio di 400 metri circa, indetta nella zona di ritrovamento della bomba bellica, avvenuto martedì 24 luglio. Questa notte un gruppo di cittadini ha notato che alle transenne dei posti di blocco non c'era nessuno a controllare e si è accanita contro chi dovrebbe presidiare l'area. Paura di sciacallaggio, dicono i cittadini. "Se rubano in qualche casa che figura ci fate?".

Intanto dopo le proteste di questa notte si sta cercando di aggiustare il tiro. "Le forze umane sono quelle che sono", afferma Federico Nannurelli, responsabile del coordinamento emergenza, della sanità pubblica e veterinaria e delle funzioni a supporto sociale e psicologico. "Noi stiamo gestendo l'emergenza al meglio. Questa notte il problema si è scatenato perché era scoperto il turno della Protezione civile, ma loro stavano assistendo le persone ospitate al palatennistavolo". 

"Quando siamo arrivati al posto di blocco in via delle Madonnine - raccontano dalla Protezione civile - le persone ci hanno aggredito. Hanno scosso la macchina con dentro i volontari. È stato un gesto dimostrativo, ma noi facciamo quello che possiamo, sia durante il giorno, stando ai presidi e accompagnando la gente a nutrire gli animali lasciati a casa, a prendere effetti personali e medicine, sia durante la notte assistendo nel migliore dei modi le persone che non hanno trovato un altro posto dove andare e che alloggiano al palatennistavolo".

"Questa notte - spiega Nannurelli - c'era una pattuglia della questura, due della municipale e una della guardia di finanza. In più c'era il servizio itinerante. Se non c'era nessuno alle transenne è perché probabilmente stavano girando per le vie. Inoltre appena si sono verificati i problemi è arrivata la Protezione civile, e siamo andati a supportare la situazione io, il consigliere Emanuele Fiorini e Stefano Fatale, assessore al commercio e polizia municipale".

Per quanto riguarda la mancanza di Protezione civile il Comune non può farci niente. Il servizio è gestito dalla Regione quindi se i volontari non sono inviati da questo ente gli unici "utilizzabili" sono quelli che si trovano nel ternano. Per questo, spiega Nannurelli, il sindaco, Leonardo Latini, ha fatto un ordine di servizio alle 6 squadre di Protezione civile (5 componenti per squadra) del Comune, che di solito lavorano su chiamata.   

"Abbiamo transennato tutti gli accessi - continua Nannurelli - è stata diffusa l'ordinanza con tutti i mezzi possibili. Chiudere tutti i varchi è impensabile e infattibile con il personale che abbiamo. Per sbarrare tutto, come chiedono questi signori, dovremmo chiamare l'esercito di Stato. La gente entra ed esce di casa continuamente. Passano per i campi. C'è chi va a farsi i selfie con la bomba. E altri che chiedono di mettere una persona a presidiare l'ordigno. Ma la zona rossa è stata delimitata, sono le persone che dovrebbero rispettarla. Il personale non c'è. La città è paralizzata. Ci auguriamo di no, ma se dovesse succedere qulcosa da qualche altra parte sarebbe un problema. Noi il servizio di sicurezza lo garantiamo. Se non vedono persone fisse alle transenne non vuol dire che non c'è nessuno a controllare. C'è un servizio itinerante che passa per tutte le vie. Ma ai cittadini questo non basta".

Il coordinatore alle emergenza racconta di aver gestito situazioni di pericolo in tutta Italia, ma mai si sono verificate delle situazioni simili, con i cittadini che insorgono. "Manca la cultura dell'emergenza a Terni. Io capisco che le persone sono esasperate, però devono anche fidarsi e lasciarci lavorare. Il problema non è lo sciacallaggio. Il problema si verifica se la bomba esplode prima del tempo. L'ordigno ha le spolette innescate, è stata messa in sicurezza, ma se domenica abbiamo deciso di evacuare circa 12mila persone (dal censimento che stanno facendo il numero è aumentato rispetto alle 9mila stimate ieri sera, ndr) è perché ha una carica esplosiva fortissima. Non abbiamo considerato un raggio di 1800 metri solo per via terrestre, ma anche per via aerea perché questa è la distanza a cui arriverebbero le schegge e le onde d'urto. Comunque visti i problemi insorti questa notte il Comune ha chiamato tutti i soggetti istituzionali presposti a dare supporto, in modo tale che le persone non strumentalizzino una situazione già troppo complicata".

"Stiamo gestendo tutto nel migliore dei modi, anche dal punto di vista dei servizi e dell'assistenza", spiega. "Al presidio in via delle Madonnine le persone possono registrarsi ed essere accompagnate a casa a prendere tutto quello che serve loro per superare questi giorni fuori. Diamo assistenza sanitaria. Abbiamo allestito noi, con le nostre mani il palatennistavolo. Io, il vice sindaco e la Protezione civile ci siamo caricati i letti e li abbiamo montati nella foresteria dietro al palazzetto per garantire agli evacuati una camera. Stiamo anche contando le persone da evacuare domenica e censendo i bisogni delle persone più anziane o con qualche disabilità motoria, sensoriale o psicologica per far sì che tutto vada al meglio. Per queste persone stiamo attivando un servizio con delle navette di evacuazione preventiva affinché domenica le operazioni siano più veloci. Li porteremo all'ospedale di Narni, di Amelia e quelli in avanti con l'età, ma senza particolari problematiche, li smisteremo tra il palatennistavolo, i centri diurni e la Giovanni XXIII di Borgo Rivo".

"Qualcuno, mentre stanotte protestava, ha detto che gli stessi cittadini possono occuparsi dei presidi", conclude Nannurelli. "Ma non c'è arrivata da nessuno la disposizione ad aiutare. Se davvero vogliono farlo ce lo dicessero. Noi ci preoccuperemo di far loro l'assicurazione civica. Ma, ripeto, nessuno si è offerto. Se qualcuno ha aiutato è stato un supermercato del territorio che ci ha fornito il cibo per ieri, mentre per i prossimi giorni se ne occuperà un supermercato di AcquaspartaQuesti sono i soggetti da ringraziare. E tutto andrà bene, ma i cittadini ci devono lasciar fare il nostro lavoro".

ELENCO VIE DA EVACUARE

LA PLANIMETRIA DELL'AREA INTERESSATA

Il problema degli animali

Continuano le lamentele dei cittadini.  Dopo le proteste di queste notte, nel pomeriggio è stato dato un altro ordine che è destinato a creare non pochi disagi alle persone, soprattutto a chi ha animali a casa.

Dopo il tavolo attorno al quale si sono riuniti, il Prefetto Paolo de Biagi, il Questore Antonino Messineo, i Vigili del fuoco, l'assessore alla Protezione civile Stefano Fatale e il sindaco Leonardo Latini, oggi alle 16, è stato dato l'ordine di non far più accedere nessuno alla zona rossa, nemmeno dopo la registrazione al presidio della Protezione civile (prassi valida fino a questa mattina, ndr). L'ordine arriva dal Questore e dai Vigili del fuoco: la zona è interdetta a tutti.

"Io ho 2 cani, 7 gatti e le galline", dice una signora che deve andare a nutrirli. "Non posso non andare. A 40 gradi come faccio a lascarli senza cibo e acqua?". Ma la polizia al posto di blocco di via delle Madonnine è irremovibile. "Non possiamo far passare nessuno".

TerniToday ha contattato l'assessore Fatale per avere dei chiarimenti. "Noi del Comune non c'entriamo niente", ha detto. "L'ordine viene direttamente dai vigili del fuoco e dal questore. Non possiamo farci nulla; non possiamo accedere nemmeno noi. La zona è interdetta a tutti".

Ma la preoccupazione per gli animali rimane. La soluzione la suggerisce Federico Nannurelli, coordinatore dell'emergenza. "Purtroppo nessuno può accedere. La soluzione è solo una: chiamare i Vigili del fuoco, dare loro le chiavi di casa e mandarli a prendere gli animali. Ma i proprietari devono sapere dove metterli perché una volta presi da casa sono una loro responsabilità, per gli animali da compagnia non si prevede nulla in caso di emergenza, se non l'evacuazione. Per quanto riguarda invece gli animali da allevamento se ne occupa la Asl, ma nella zona non ce ne sono".

Le persone costrette a rimanere fuori dalla zona rossa hanno chiamato preoccupate l'Enpa di Terni. L'associazione ha contattato l'amministrazione comunale e pare che sia possibile chiedere una deroga con permesso di accesso all'assessore alla Protezione civile, Stefano Fatale.

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