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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ragazza stuprata al Chico Mendes, la Casa delle donne: “Se toccano una, ci toccano tutte”

Assemblea dell’associazione dopo i fatti di domenica: “Questa vicenda si sta consumando in un vuoto istituzionale, siamo pronte a costituirci parte civile nel processo contro l’aggressore”

“Sorella noi ti crediamo. Siamo con te. La Casa delle donne allarga il cerchio di sorellanza delle tue amiche e della tua famiglia, hai tutta la nostra solidarietà e stima per il tuo coraggio e determinazione. Avremmo voluto essere con te a darti forza e affetto e, se tu vorrai, saremo qui al tuo fianco d’ora in avanti”.

È questo il messaggio che la Casa delle donne di Terni invia alla ragazza che ha denunciato di essere stata stuprata nella notte fra sabato e domenica scorsi al Chico Mendes di Terni. L’associazione si è riunita martedì pomeriggio “per riflettere insieme” sui fatti del “mare” di Terni e sul clima di “rivittimizzazione e colpevolizzazione della giovane donna, sintomo della diffusa cultura della stupro che pervade la nostra società”.

“Ci duole rilevare e ci indigna profondamente il silenzio e il vuoto istituzionale in cui si sta consumando tutta questa vicenda. Come associazione intendiamo costituirci parte civile nel procedimento giudiziario che si svolgerà contro l’aggressore, perché se toccano una ci toccano tutte. Rivendichiamo la nostra libertà, libertà di scegliere e di dire no. In qualunque momento. Non è mancanza di coerenza, ma libertà e autodeterminazione. No vuol dire no. Non ci possono essere attenuanti per l’uomo che ha compiuto questa violenza. Rivendichiamo il diritto alla gioia, al divertimento e al piacere. Rivendichiamo il diritto ad uscire la sera e far tardi con amiche e amici, senza doverci autolimitare per timore di subire aggressioni”.

Perché la violenza non è un raptus, non è conseguenza di abuso di alcool e sostanze, non è causata da un nostro comportamento. La violenza – dice una nota diffusa dalla Casa delle donne - è frutto di una cultura patriarcale e sessista che può essere cambiata solo attraverso azioni consapevoli che impegnino tutti i soggetti della società in un cambiamento culturale profondo, che riconosca la libertà di essere e di vivere delle donne e costruisca una società più equa e giusta”.

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