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Cronaca Marmore

Telfer, tra disagi e promesse non mantenute: tutte le ferite della Valnerina

L’accusa del Pd di Collestatte: inadeguata la viabilità alternativa. Liberati (M5S): carenze infrastrutturali del Ternano

Telfer, Valnerina, disagi, ritardi, promesse non mantenute. La chiusura della principale via di comunicazione che attraversa il cuore della Valnerina ternana non ha soltanto strascichi sulla vita di tutti i giorni di chi in quelle zone ci vive e ci lavora. Ma produce una coda lunga anche sui tavoli della politica locale e regionale. Perché riflette una situazione che spesso si ripete nelle cose del Ternano: essere ai margini delle agende decisionali dell’Umbria.

“Sono sempre più insopportabili le carenze infrastrutturali (e anzitutto culturali, quindi ambientali, sanitarie, economico-sociali) del Ternano, questioni gravi e di lunga data che procedono immutabili, come un destino già scritto”. La sintesi porta la firma di Andrea Liberati, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle che parte dagli avvenimenti degli ultimi giorni per ricostruire un pezzo di storia locale”.
“Correva l’anno 2004, quando il professor Terenzio Malvetani, allora presidente dell’Istituto di credito Carit, destinò 50.000 euro alla progettazione di un bypass in galleria rispetto all’attuale tracciato stradale della SS 219 Valnerina presso le Marmore, ora chiuso per la vicenda Telfer. Si trattò di una grande visione cui concorsero finanziariamente anche l’allora presidente della Camera di commercio, Mario Ruozi Berretta, Stefano Salvati Scafidi, con la sua Assindustria, nonché la Fondazione Carit. Bene - scrive Liberati - ogni tanto rinfrescare la nostra memoria storica è utile, affinché si comprendano tutti i motivi del perdurante stallo totale della città di Terni. Eppure, nel tempo, non è certo mancata la progettualità di autentica eccellenza: infatti, liberando la cascata dal soffocante assalto degli automobilisti, consentendo la fruizione della SS 219 pure nelle condizioni più difficili, quelle che regolarmente si ripresentano, con il dissesto delle pendici rocciose, avremmo fatto delle Marmore un parco vero, consentendo - senza patemi - la chiusura al traffico della tratta odierna, convertendola a un uso pressoché totalmente pedonale e ciclabile, contribuendo a costruire le condizioni anche culturali per cancellare l’esteso degrado visuale che tuttora danneggia pesantemente il sito delle Marmore. Chi avesse mai visitato le gole del Furlo, nelle Marche, può farsi un’idea di cosa significhi valorizzare l’ambiente, eliminando il caos e le auto proprio grazie a un tunnel. Cosa accadde poi? Così come per la (non) superstrada Terni-Spoleto, così come per il (non) completamento della ex Terni-Rieti tra Maratta e la Flaminia, così come per la (non) riqualificazione dell’ospedale di Terni, così come per il (non) raddoppio ferroviario della Terni-Spoleto, così come per il raddoppio (inutile) della Terni-Cesi, gli allora ‘28 milioni assicurati dalla Regione Umbria’ per il bypass stradale delle Marmore, presto infine sparirono. Un magico tratto di penna dell’allora giunta Lorenzetti, e via. Nel silenzio assordante dei colleghi e nello scherno di pezzi dell’esecutivo regionale, proveremo nuovamente a chiederne conto alla Regione”.

Alla riflessioni di Liberati fanno da specchio le concrete considerazioni del circolo del Partito democratico di Collestatte e Torre Orsina che parla di “situazione insostenibile”. “La chiusura della strada Valnerina per lo smontaggio della passerella Telfer, ha prodotto disagi pesanti per la cittadinanza, in particolare di quella residente nella ex sesta circoscrizione. La viabilità alternativa individuata da Collestatte Piano fino alla Romita, attraversando l’antica municipalità di Collestatte paese, ivi compresa la strada dei Forestieri che da Santa Maria in Valle consente di raggiungere Torre Orsina, si è dimostrata inadeguata a sopportare un così elevato volume di traffico veicolare sia delle vetture private che di quelle del servizio pubblico. I maggiori disagi sono dovuti ad una sede stradale ristretta da vegetazione sporgente, mini frane con presenza per lunghi tratti di sassi e pietrame, tali da restringere, in modo considerevole, la già stretta carreggiata. A questo - scrivono dal Partito democratico - si aggiungono la scarsa segnaletica predisposta sui percorsi alternativi ed una vigilanza urbana insufficiente non solo negli aspetti informativi, ma soprattutto per quel che riguarda il rispetto del codice della strada nei punti più critici. Considerato che dal crollo di un segmento del manufatto alla improrogabile decisione di chiusura della strada sono trascorsi giorni preziosi che sarebbero dovuti essere utili per predisporre interventi risolutivi delle problematiche sopra evidenziate, chiediamo agli organi competenti di intervenire quanto prima per diminuire questi disagi, anche se con colpevole ritardo, in quanto potrebbero essere causa di pericolosi incidenti. Riteniamo altresì necessaria la rimodulazione del servizio pubblico, in particolar modo per i pendolari ed il trasporto scolastico. Si chiede quindi al sindaco di farsi promotore di un suo diretto interessamento affinché le problematiche segnalate vengano affrontate e risolte per diminuire i gravi disagi che gli abitanti di Collestatte e Torre Orsina stanno subendo”.

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