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Cronaca

Marmore e le altre, così la gestione delle cascate più belle d’Italia

Orari di apertura, costo dei biglietti e prenotazioni: come funzionano i parchi naturali nel Belpaese. E intanto a Terni continuano le polemiche

Tra le dieci cascate più belle d’Italia, quella delle Marmore ha un posto d’eccezione. Per lo spettacolo naturale che sa offrire e per l’altissimo numero di visitatori che riesce ad attrarre. E, da qualche giorno a questa, per le infuocate polemiche seguite alla fine della vecchia gestione, il bando che dovrà assegnare la nuova e tutte le incertezze che derivano da questa situazione.

Ma come funziona la gestione dei siti naturalistici nel resto d’Italia? Ecco una breve panoramica, rilevando che nella maggior parte dei casi d occuparsi delle aree sono le comunità montane (da noi nate e morte nel volgere di un paio di legislature regionali, ma questa è un’altra storia) o gli enti che sovrintendono ai parchi in cui le cascate ricadono.

C’è anzitutto da rilevare un aspetto: solo la cascata del Toce – nel Comune di Fornazza, in Piemonte – alimenta una centrale idroelettrica dell’Enel e dunque è soggetta ad aperture collegate alle esigenze industriali. Le acque del fiume Toce vengono infatti raccolte in un bacino a monte della cascata e tramite una galleria raggiungono la centrale dell’Enel. La cascata è quindi visibile in tutta la sua potenza solo in alcuni periodi dell’anno. Le aperture (il calendario fa riferimento al 2018): sabato 2 giugno e 22-29 settembre 2018: 11.30 - 13.30; domenica 3 giugno e 23-30 settembre: 10 – 16; dal 9 giugno al 16 settembre: feriali 11.30 - 13.30; domeniche 10 – 16; domenica 10 giugno: 10-16.30; i giorni 14 luglio e 15 agosto: 10 – 18; dall’8 al 14 agosto e dal 16 al 19 agosto: 10 – 16; venerdì 24 agosto: 08 – 10. L’ingresso è gratuito

Anche le cascate del Serio - le più alte d’Italia con 315 metri di altezza e le seconde in Europa – dopo la costruzione della diga, sono visibili per quattro volte l’anno. Nel 2018 si è seguito questo programma di aperture: 17 giugno (1° apertura) dalle ore 11 alle ore 11.30; 14 luglio (2° apertura, notturna) dalle ore 22 alle 22.30; 19 agosto (3° apertura) dalle 11.00 alle 11.30; 16 settembre (4° apertura) dalle 11 alle 11.30; 14 ottobre (5° apertura) dalle 11 alle 11.30.

Orari e biglietti anche per la cascata dell’Aniene a Tivoli, in provincia di Roma, che sorge nel parco Villa Gregoriana. Vanta un salto di 120 metri ed è formata dal corso del fiume Aniene. Gli orari di apertura del parco sono: dal 1 aprile al 25 settembre, tutti i giorni dalle 10 alle 18.30; dal 27 settembre al 31 ottobre, da martedì a domenica dalle 10 alle 18.30; novembre, dicembre e marzo, da martedì a domenica dalle 10 alle 16. Il costo del biglietto va da 2,50 euro (residenti a Tivoli) ai 7 euro della tariffa intera. Per le famiglie c’è una tariffa da 17 euro. Gratis per gli iscritti al Fai, Fondo ambiente italiano.

Per visitare invece le cascate di Molina in Veneto, occorre rispettare degli orari. Eccoli: dal 31 marzo a settembre, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 17.30); dal 1 ottobre al 4 novembre, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 16); dal 5 novembre al 30 marzo, aperto la domenica e festivi dalle 10 alle 15.30 (ultimo ingresso alle 14). Il parco resta chiuso dal 21 dicembre al 5 gennaio. Aperto nei festivi dal 6 gennaio. Prezzi dei biglietti variano da 4 a 6 euro.

Le cascate dell’Acquafraggia, dichiarate dalla Lombardia monumento naturale, hanno origine dal Pizzo Lago a quota 3050 metri e da qui scendono verso il fondovalle, formando una serie di cascate. Per visitarle si può seguire un percorso di circa 9 chilometri.

Le cascate di Riva (Alto Adige) sono formate da tre cascate: la più grande si getta da una roccia verticale in 42 metri di profondità. L’estate è il periodo migliore per visitare le cascate, quando la loro portata raggiunge la massima potenza in seguito al disgelo del ghiacciaio delle Vedrette di Ries. In inverno le cascate sono meta di scalatori che si cimentano in difficili risalite dei corsi d’acqua ghiacciati. Per raggiungerle si imbocca il sentiero delle cascate che conduce ad un impressionante ponte sospeso sullo strapiombo. Si possono prenotare escursioni al costo di 7 euro a persona.

Le cascate del Marmarico si trovano nelle vicinanze del comune di Bivongi, in provincia di Reggio Calabria. Spesso menzionate nelle classifiche delle cascate più belle d’Italia, non hanno né orari di ingresso né biglietto. Così come la cascata dell’Acquacheta fra Emilia Romagna e Toscana, nella valle del Montone.

Le polemiche

“Terni sarebbe la città più ricca del centro Italia, ma ancora non lo sa. Infatti, a prescindere dal colore politico, la Regione Umbria e il Comune di Terni proseguono col solito asservimento alle grandi corporation dell’energia che decidono vita e morte delle Marmore, un’autentica politica di rapina fin qui assentita dagli stessi eletti ternani in Comune e in Regione”, accusa Andrea Liberati, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle nel corso di una conferenza stampa che il Movimento ha convocato per affrontare la “questione Marmore”. “Metteremo in campo iniziative parlamentari volte a superare l’attuale regime orario della cascata, pure tramite interrogazioni – annuncia il senatore pentastellato, Stefano Lucidi – L’assetto idrografico e idroelettrico deve essere rivisto nel senso della valorizzazione di un bene necessariamente comune: proprio il contrario di quanto fatto finora. Le cose cambieranno”. “Non è più tollerabile che, mentre questa città cade a pezzi, ci sia chi guadagna mediamente 17.000 euro ogni ora, sfruttando senza limiti anche la nostra cascata, tenendola chiusa, senza consentire alla nostra comunità il giusto ristoro economico”, ribadisce il capogruppo M5S in consiglio comunale, Luca Simonetti.

E sul bando di gestione interviene anche Lorenzo Carletti, segretario cittadino di Rifondazione comunista che parla di “un altro disastro di un amministrazione senza bussola”. “La procedura avviata dal Comune di Terni, oltre ad aver prodotto il sostanziale azzeramento del servizio nel mese in corso, viste le tempistiche imposte, apre una fase del tutto incerta per il futuro di più di quaranta lavoratori, che sono il valore aggiunto di una potenza turistica ad alta valenza ambientale”.

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